Poesie inedite di Lucia Triolo - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati
C'è una forte presa di coscienza nella scrittura di Lucia Triolo, in questi inediti che siamo onorati di poter pubblicare su Le parole di Fedro.
Una coscienza, dicevo, la cui origine appare essere nella stessa interiorità della poeta ma alloa stesso tempo nello spazio di una domanda costante fatta di assenza o di non-essere, come la composizione che esordisce con il potente verso la donna che manca in me, dimostra.
Testimone e capace trascrittrice di uno dei più grandi afflati della poesia di tutti i tempi, quello che perennemente ci riporta a ricordare il peso e la presenza di un'assenza, l'autrice in questi tre inediti ci conduce per mano nella percezione di una evanescenza certo dai tratti lievemente nostalgici ma, allo stesso tempo, fertili e creativi.
(e il fiume scorreva
il suo flusso mischiava le acque),
il suo flusso mischiava le acque),
dice la poeta nella poesia d'esordio e chi vi scrive non può non pensare quanto questo dire sia connesso ad un rapporto profondo, come la poeta dimostra di avere, con la Parola.
Non a caso la stessa poesia conclude con una domanda e una risposta che hanno un effetto di trascinamento del lettore del tutto evidente e potente.
-"dove abiti" chiese?
-"dove non bastano le parole”
-"dove non bastano le parole”
Già perchè è della grande poesia, e dei grandi poeti, sapersi soffermare sull'insufficienza, sul limite della parola, di ogni parola, anche la più elevata, consci che la parte non può mai conoscere il tutto.
Là, in quel limite, in quel crinale, abita la poesia di Lucia Triolo, ed io sono felice di trovare in questa sua ricerca una risonanza, sempre più rara con una poeta pensante capace, e con quale efficacia, di far riflettere sul nostro posizionamento nei confronti di vita e poesia.
Un ringraziamento davvero da parte de LE parole di Fedro a questa poeta, il cui intenso percorso è a tutti noto, per averci fatto dono di questi magnifici inediti.
Per la redazione de Le parole di Fedro
il caporedattore - Sergio Daniele Donati
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TESTI INEDITI DI LUCIA TRIOLO
Come un fiume in corsa
"da ogni altura speravamo di scorgere il corso del fiume:
speravamo sempre invano".
Alfred Brehm, "Viaggio nel Sudan"
in ritardo
come sempre
una fuga
come sempre
l'affanno della corsa
(e il fiume scorreva
il suo flusso mischiava le acque)
a inseguire e fuggire un'orma,
un'ombra
davanti
poi improvvisamente
dietro
un'ombra
davanti
poi improvvisamente
dietro
(e il fiume tra gli alberi non si scorgeva
come un lavoro precario)
come un lavoro precario)
la stessa ombra
non era stata superata
era lei, l'orma, che
aveva aumentato
il ritardo
(c'era un'ansa nel fiume,
un'ansa interiore?)
-"dove abiti" chiese?
-"dove non bastano le parole”
*
La donna che manca in me
non ricorda il futuro
la donna
che manca in me
scomparsa,
forse mai apparsa
chissà!
nella profondità del mentire
non era stata superata
era lei, l'orma, che
aveva aumentato
il ritardo
(c'era un'ansa nel fiume,
un'ansa interiore?)
-"dove abiti" chiese?
-"dove non bastano le parole”
*
La donna che manca in me
non ricorda il futuro
la donna
che manca in me
scomparsa,
forse mai apparsa
chissà!
nella profondità del mentire
segue nuvole
tra pieghe in sottoveste bianca
in mano
ha una capanna
che protegge il vento
l’ultima terra
l’ultima terra, la mia
di chi sarà?
.
soffrire di fedeltà sconosciute:
sconosciute mete che
mi chiamate
all’altro
.
nel paragone perdo:
cieco è lo sguardo
con cui mi cerco
inflessibile
infame
e non mi trovo
.
ciò che scorge un cieco
è desiderio
tra pieghe in sottoveste bianca
in mano
ha una capanna
che protegge il vento
*
l’ultima terra
l’ultima terra, la mia
di chi sarà?
.
soffrire di fedeltà sconosciute:
sconosciute mete che
mi chiamate
all’altro
.
nel paragone perdo:
cieco è lo sguardo
con cui mi cerco
inflessibile
infame
e non mi trovo
.
ciò che scorge un cieco
è desiderio
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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Lucia Triolo è nata e vive a Palermo, nella cui Università ha insegnato Filosofia del diritto.
Come docente ha all’ attivo numerose monografie e saggi su riviste italiane e straniere di settore.
La sua scrittura poetica, benché sempre attenta alla ricerca e alla sperimentazione di nuove forme espressive, è sensibilissima al dialogo e all'ascolto della parola altrui
Ha pubblicato per la G.A Edizioni: “L’oltre me” (Maggio 2016), per le Edizioni il Fiorino: “Il tempo dell’attesa” (Maggio 2017), per La Ruota Edizioni: “E dietro le spalle gli occhi” (Febbraio 2018), per Bibliotheka Edizioni: “Metafisiche Rallentate” (Ottobre 2018), per DrawUp Edizioni: “Dedica” (Aprile 2019), ancora per La Ruota Edizioni: “Dialoghi di una vagina e delle sue lenzuola” (Maggio 2019), per le edizioni Prometheus, “Debitum” (Aprile 2021), per Macabor Editore “Sulle pendici dell’altro” (Maggio 2022) e “Il Paese Degli Io” (Dicembre 2023) È presente in numerose riviste e antologie pubblicate nel periodo 2016/2024.
Numerosi i riconoscimenti
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