Requiem #2
Foto di Jeremy Bishop su Unsplash |
Da quelle terre proviene il mio grido.
Dall'immnesità del pulviscolo giallo
l'inerzia della sentinella e la lama
in un fodero blu, di pelle di biscia.
Dall'immnesità del pulviscolo giallo
l'inerzia della sentinella e la lama
in un fodero blu, di pelle di biscia.
Nella stasi la legge del mutamento,
la poiana in cielo e la serpe per terra;
resto immobile a contare del deserto
i respiri. La voce che fosti allora
la poiana in cielo e la serpe per terra;
resto immobile a contare del deserto
i respiri. La voce che fosti allora
è tornata oggi in sogno. Non domandare,
nemmeno in quel regno, perdono. Io sono
figlio di sale, guardia dell'abisso. Guardo
e non mi è ormai concesso il rimpianto.
Posa la mano sulla roccia piuttosto
ed ascolta quanto laceri lo sterno
la voce di un bambino che muto muore.
nemmeno in quel regno, perdono. Io sono
figlio di sale, guardia dell'abisso. Guardo
e non mi è ormai concesso il rimpianto.
Posa la mano sulla roccia piuttosto
ed ascolta quanto laceri lo sterno
la voce di un bambino che muto muore.
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Testo - inedito 2024 -
di Sergio Daniele Donati
Testo coinvolgente e anche un po' misterioso
RispondiEliminaBellissima. Raffaella r
RispondiEliminanon ti lascia indifferente
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