Genere In-verso - 12 - La pietra filosofale

 
di David La Mantia

Sgombriamo il campo dagli equivoci. 
La Pietra filosofale non è davvero una pietra, non può essere trovata per strada o estratta da una grotta; può solo essere creata dagli studiosi, saggi e filosofi, uomini di Sapere e di Scienza.

La materia con la quale è fatta la Pietra filosofale fu creata( da Dio) insieme all'uomo e questa materia si chiama terra filosofale, allorché perviene ai filosofi, nonostante passi per le mani di diversi uomini e principalmente di minatori, mercanti e commercianti. Come dicono i Filosofi in tutti i loro libri, al centro di tutto il percorso di conoscenza c'è la terra vergine, che è il vero elemento, e la Pietra che cerchiamo con tanto studio, tanta abnegazione e tante formidabili sofferenze, sia del corpo che dell'anima, si trova ovunque facilmente. 
E Dio e la Natura hanno disposto così in modo che tanto il povero quanto il ricco ne possano usufruire.  
La Pietra filosofale è una miscela di elementi allo stato di polvere, di fluido o di sostanza gelatinosa (polvere rossa o, più spesso, bianca); è stata descritta anche come sostanza cerosa di colore giallo. Uno degli ingredienti base per produrre la Pietra è il mercurio, il metallo non metallo. Per ottenerla si passa attraverso fasi diverse, ciascuna evidenziata da un diverso colore: si parte dal nero che diventa bianco, poi giallo ed infine rosso. Questa nuance preclude all'imminente formazione chimica dell'oggetto del desiderio. 

L'Alchimia, invece, è un atteggiamento conoscitivo, un insieme coerente di interpretazioni della realtà fisica e immateriale, una dottrina filosofica che cerca conferme nelle operazioni di laboratorio.

Che cos'è allora la Pietra filosofale? E come viene anche chiamata? Noi sappiamo che viene detta anche Pietra Magica, Pietra dei Filosofi, Elisir di Vita, Quintessenza, Anima del Mondo, Vergine Celeste, Crisopea.
Di certo, essa nasce dalla cottura dell'Uovo Filosofico in seno all'Athanor dall'Amalgama e dalla distruzione dell'Oro dei Saggi e dall'Argento dei Saggi. 
Questa definizione è solo un esempio delle tante spiegazioni date a questo tema. 

Vi chiedo attenzione. 
Si noti subito la difficoltà a interpretarla e l'utilizzo di un linguaggio strano ed oscuro. Per parlare della Pietra Filosofale bisogna necessariamente parlare dell'Alchimia e degli Alchimisti. Infatti la ricerca di essa è lo scopo, il fine ultimo dell'Alchimia: secondo una dottrina antichissima, tale pietra rappresenta la sostanza catalizzatrice in grado di consentire la Trasmutazione di qualsiasi vile metallo, in particolare del piombo e del mercurio, in oro.
Ma cerchiamo di passare da un livello esoterico ad uno essoterico, comprensibile a (quasi) tutti. Torniamo agli elementi della nascita di questo "oggetto". 
Partiamo dall'uovo Filosofico. Presente nelle cosmogonie di quasi tutti i popoli della terra, l'uovo è simbolo universale di fecondità e resurrezione, nonché ricettacolo di vita, che permette di assicurare la successione della specie. La sua forma senza spigoli e, quindi, senza principio né fine, è emblema della perfezione divina e del cosmo.
Athanor è termine alchemico ed ermetico, designante un fornello a riverbero e a fuoco continuo, nel mezzo del quale, in un recipiente a forma di uovo( che richiama quello Filosofico), andava messa, ed ermeticamente chiusa, la materia da cui si doveva trarre la Pietra dei Filosofi.
In ultimo, l'oro e l'argento. Gli alchimisti riconoscono nell'uomo 7 metalli, due perfetti, l'oro e l'argento simboleggiati dal Sole e dalla Luna, e cinque imperfetti, rame, ferro, stagno, piombo e Mercurio. . 
Chiaro che questi metalli pregiati della pietra filosofale avrebbero valore iniziatico; essendo considerato l'oro "immortale", capire come produrlo a partire da metalli vili significa comprendere come rendere immortale un corpo mortale. Lo scopo della pietra è quindi trasmutare l'alchimista stesso, che ingerendola avrebbe ridestato la propria anima alla veggenza, ascendendo al soprannaturale.
L'oro, inoltre, è simile alla luce che è simile allo spirito. Convertire tutti i metalli in oro significa perciò trasformare la materialità in spirito. Molte leggende, tuttavia, attribuiscono a tale elemento altre proprietà, o ne sottraggono alcune. Alcune speculano anche sul fatto che l'oggetto della ricerca, in realtà, non debba essere necessariamente solido e che esso sia una polvere rossa molto densa, se non un materiale giallastro simile all'ambra.
Ciò non vuol dire che la pietra filosofale non abbia fornito il La a leggende, visioni utopiche, o desideri avidi: l'alchimista, anzi, era tenuto a raggiungere un elevato livello di moralità, condizione indispensabile per la riuscita della sua Opera, che gli impediva di arricchirsene a fini egoistici. L'oro, piuttosto, era ricercato soprattutto per essere utilizzato come catalizzatore nelle reazioni chimiche, cioè per portare a termine metamorfosi e trasformazioni, essendo apprezzato da sempre come l'unico metallo conosciuto in grado di restare inalterabile nel tempo.
Un dato è certo. 
Creare la Pietra è difficilissimo, quasi impossibile. Il suo ottenimento costituisce la realizzazione della Grande Opera degli alchimisti. Le sue proprietà straordinarie abbracciavano e abbracciano un triplice campo di azione:

1. Dominio incontrastato ed illimitato sulla materia.
2. Trasmutazione della propria coscienza, consentendo l'evoluzione dello spirito.
3. Immortalità alchemica con liberazione dall'invecchiamento e dalla morte.

Chi possedeva la Pietra Filosofale poteva diventare il più ricco del mondo, il più saggio,
il più longevo. Ma non era questo che interessava, bensì il perfezionamento interiore. 
L'Alchimia fu sia una filosofia che una speculazione metafisica e vitalistica dell'universo. Ma fu anche una attività pratica, e in questa dimensione prevedeva esperimenti di laboratorio e produzione. 
Fu, insomma, il tentativo di dimostrare sperimentalmente sul piano materiale la validità di una certa concezione filosofica del Cosmo.
La Pietra filosofale fu, quindi, il punto di incontro tra una Alchimia Operativa, i cui particolari non voglio indagare, e una Alchimia Speculativa, molto più interessante. Era il frutto della 'Vera Conoscenza' e solo un vero Iniziato poteva possederla. Ecco perché non sarebbe solo un oggetto, ma un concetto, la meta estrema di un lungo lavoro spirituale. San Tommaso d'Aquino diceva, del resto, che la Pietra filosofale si manifestasse esclusivamente a chi era senza peccato e in grazia di Dio. La ricerca della ricchezza tramite la Pietra filosofale non è mai stato lo scopo dei veri alchimistica, i quali dicevano che chi intraprende faceva questa strada per motivi venali non avrebbe mai potuto ottenere nulla. L'oro metallico per i veri maestri non era che un simbolo, il segno tangibile che l'Opera era perfettamente riuscita, che il percorso di perfezionamento era giusto.
______
BIBILIOGRAFIA ESSENZIALE
  1. Sul sito di Treccani a questo link
  2. Tommaso d'Aquino, L'alchimia, ovvero trattato della pietra filosofale, a cura di Paolo Cortesi, Newton, 1996
  3. Georges Ranque, La pietra filosofale, Edizioni Mediterranee, 1989.
  4. Paolo Cortesi, Storia e segreti dell'alchimia. Alla ricerca della pietra filosofale, edizioni Newton Compton collana Universale Storica Newton , 2007
  5. Sul sito Wikipedia a questo link
  6. Un articolo su Focus.it
stampa la pagina

Commenti

Posta un commento