Una bellezza celata
Girai allora le spalle
all'abisso di magma
che mi aveva generato.
Ne avevo nelle orecchie
il mugugno sordo
e al dolore
di quel canto di cristallo
legavo speranze
di un nuovo respiro.
Il suo volto trasfigurato
dalla maschera di cera
di una seduzione troppo
adulta era incapace
di celare ai miei occhi
pupille spaurite di bambina.
Le diedi la mano come fa
chi conosce quanta purezza
si nasconda nell'impuro
e annusa tracce di sacro
nella contorsione delle viscere.
Il resto fu il canto
dei nostri limiti congiunti
a promessa di un legame
che non si spezza ora,
mentre cerco tra le stelle
e in una città che tace
la bellezza di un addio
divenuto per me
il silenzio in cui abitare.
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Immagine rielaborata
da Sergio Daniele Donati
con ausilio di IA
Testo inedito - 2024 -
di Sergio Daniele Donati
Splendida
RispondiEliminaGrazie di cuore
EliminaBellissima!
RispondiEliminaGrazie davvero
EliminaBellissimi versi
RispondiEliminaDi una essenzialità limpida
Grazie davvero dal profondo
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