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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Talpe e lombrichi

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  Ostenta cortecce e resine l'albero che cela al mondo la potenza delle sue radici. Ne raccolgono l'insegnamento il lombrico e la talpa, entrambi ciechi. Così sono anche io quando mi inebrio le nari degli odori di una terra bruna per smettere di vedere. _______ Testo - inedito 2024 - e foto di Sergio Daniele Donati 

Altro che oro

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  Quanto a lungo ancora durerà questa finzione  che screzia d'indaco e porpora la banalità di una ferita? Il Kintzugi è buona cosa - per porcellane inanimate - ma l'uomo si rigenera  perdendo pellicine dalle dita e sa che il fango ha valore quando non si finge oro. _____ Foto dal web Testo - inedito 2024 -  di Sergio Daniele Donati

Dialoghi poetici coi Maestri - 72 - Paul Celan #3

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Paul Celan PSALM Niemand knetet uns wieder aus Erde und Lehm, niemand bespricht unseren Staub. Niemand. Gelobt seist du, Niemand. Dir zulieb wollen wir blühn. Dir entgegen. Ein Nichts waren wir, sind wir, werden wir bleiben, blühend: die Nichts-, die Niemandsrose. Mit dem Griffel seelenhell, dem Staubfaden himmelswüst, der Krone rot vom Purpurwort, das wir sangen über, o über dem Dorn. SALMO Nessuno c’impasta di nuovo, da terra e fango, nessuno insuffla la vita alla nostra polvere. Nessuno. Che tu sia lodato, Nessuno. È per amor tuo che vogliamo fiorire. Incontro a te. Noi un Nulla fummo, siamo, reste- remo, fiorendo: la rosa del Nulla, la rosa di Nessuno. Con lo stimma anima-chiara, lo stame ciel-deserto, la corona rossa per la parola di porpora che noi cantammo al di sopra, ben al di sopra della spina. Traduzione di Giuseppe Bevilacqua SALMO Mi porta al pianto il simbolo, ben poco simbolo, dei tuoi versi e non conosco che un'afona lode che pur ripeto come atto di sottomissione al

Poesie di Duilio Papi con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Le vie che la poesia  elegge per far incontrare voci diverse tra loro sono le più imperscrutabili e, alle volte stupefacenti, e chi sa osservare questa sorta di déroulement , di svolgimento silenzioso delle inesorabili regole e leggi del contatto umano in poesia non può che rimanerne colpito nel profondo. Di Duilio Papi , poeta milanese di rilievo della mia stessa generazione, avevo sentito parlare sempre con apprezzamenti importanti nel corso degli ultimi anni, ma ancora non mi ero avvicinato alla sua poesia. Questa estate, in una delle afose serate che Milano si è prodigata di fornirci senza pietà,  mi sono recato con un amico a bere un aperitivo al solito bar  e il mio amico mi dice: Oh guarda chi c'è, vieni che ti presento un mio amico anche lui poeta.  Era Duilio, con il quale è nata una immediata intesa su tanti temi attinenti la creazione poetica.  Un volto il suo che ricorda un po' Fernandel e un po' Jaques Brel e una visione la sua che richiama, non so quanto con

(Redazione) - Parola eretica - 06 - Una dimensione etica nella poesia contemporanea Alcune note sulle opere recenti di La Mantia, Pianzola, Borgia, Pacini.

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  di Gabriela Fantato Qual è oggi il ruolo della poesia in questo momento storico complesso, dove i singoli sono immersi in una realtà globalizzata e tecnologica, frantumata e senza valori, disorientata?   Esiste una  postura etica  nei poeti contemporanei?  Faccio alcune considerazioni preliminari. Spesso nel parlare comune non si distinguono chiaramente  etica  e  morale  che, di fatto, hanno due significati attigui e, in parte, simili ma anche differenti: i valori, le regole comuni e condivise dalla collettività costituiscono la  morale  che definisce, quindi, che cos'è il bene e il male  per un gruppo umano , ecco perché spesso al concetto di morale è collegato un significato abbastanza tradizionalista, dove i valori sono legati alla consuetudine condivisa all'interno di una società. A queste regole condivise l'individuo, il poeta, dunque, può decidere di aderire o meno, in base al proprio carattere, alle proprie scelte individuali e ai propri ideali, di fatto, chi non

Méduse (Medusa)

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Testa di Medusa di Caravaggio J'étais là,  bercée par le rythme de la mer   et l'envie ardente d'être oubliée.   Ton regard  ne se posait pas sur moi,   et c'est seulement à cause de cela   que je me suis retirée  de ton œil   de Méduse. En murmurant le nom   de mon père, j'ai alors trouvé   la posture d'une sentinelle   vigilante et la force tranquille   de celui qui sait se taire. _______ Ero lì, cullato dal ritmo del mare e dal desiderio ardente di essere dimenticato. Il tuo sguardo non si posava su di me, e solo per questo motivo mi sono ritirato dal tuo occhio di Medusa. Sussurrando il nome di mio padre, ho trovato la postura di una sentinella vigile e la forza tranquilla di chi sa tacere. _______ Testo e traduzione dal francese di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Figuracce retoriche - 21 - Litote

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      di Annalisa Mercurio Disse Buffalo Bill: “ Non è lì il totem " " Ma se non è lì dov'è ?" rispose Toro seduto. " Se non è lì è là! Ah eccolo! Non è brutto! ” “ Come non è brutto, è bellissimo! ” " " Lo ammetto, è bellissimo, ma non volevo esagerare con l’entusiasmo "… Fu così che nacque la Lìtotem che perse la "m" a causa di una apocope ( qui ) e diventò LITOTE .