Echi di Fedro - Seconda fase - 01 - Davide Zizza e Flavia Tomassini


Foto di pubblico dominio di Patrick Tomasso trovata sul sito Unsplash

Da un’idea di Sergio Daniele Donati, accolta da tutta la redazione, è nato circa un anno fa il progetto Echi di Fedro. I lettori affezionati del blog sanno quale importanza abbiano in questo spazio temi quali: l’Altro, l’ascolto e lo scambio di pensiero e la natura sempre dialogica della scrittura poetica. Ascolto e scambio, poi, sono elementi fondamentali per la creazione di un dialogo, in particolare di un dialogo poetico in cui diverse voci prendono vita con fertili risultati.
Si è deciso di quando creare un vero e proprio spazio laboratoriale e sperimentale di dialogo dal titolo “Echi di Fedro”.
Inizialmente ogni redattrice/redattore ha proposto all’intera redazione di produrre un dialogo con un poeta scelto dal proponente ma approvato dall’intera redazione.
In seguito, in una prima fase, ogni redattrice/redattore ha contattato la voce poetica del panorama contemporaneo perché interagisse in dialogo poetico con lei/lui.
Questi primi laboratori poetici hanno dato vita a testi assolutamente inediti che potete trovare qui.
Questo è stato solo l’inizio di ciò che andremo a presentare. Terminata questa fase, infatti, la seconda parte del progetto è stata per la redazione quella di immaginare coppie (binomi) di voci poetiche che forse mai avrebbero pensato di dialogare se non stimolate dalla redazione di Le Parole di Fedro.
Questi Autori hanno accolto col sorriso la proposta e pensiamo che i risultati, che qui oggi vi presentiamo, siano andati oltre le nostre più rosee aspettative.
Sono stati esplorati dialetti, metrica, retorica e quell'orizzonte che si apre al senso nell’attimo in cui il poeta si pone in ascolto di qualcosa di diverso da ciò che è abituato a esplorare in solitaria.
La curatela della redazione tutta ha reso Echi di Fedro un laboratorio della parola che ci auguriamo possa in futuro arricchirsi di altre numerose voci poetiche del panorama contemporaneo e altre proposte saranno fatte in seguito.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno accettato di prendere parte a questo progetto, per essersi fidati e affidati, accettando di mettersi in gioco, studiare, modularsi su una voce altra scelta per loro da terzi.
Al termine di questa esperienza possiamo sicuramente affermare che essa ha rappresentato un momento di scambio autentico per tutte/tutti noi.

La Redazione de Le parole di Fedro

_______
IL DIALOGO



______
Naufrago del mio tempo,
ogni notte la spina
si fa sentire nel letto;
punge e non so dove sia.
Non la trovo – cerco
sotto il cuscino,
nella federa color avorio,
in ogni angolo mi giro -
nella notte marina si consuma
la ricerca della spina.

F
inché spunta la spiga rossa
sull'umido vetro della finestra,
e più non sento il pungore,
solo un rumore di vento e mare
mi scorre nella mente insonne.

(Davide Zizza)

______
Compare
come inatteso,
il silenzio,
quando scrivi
il mio nome
e io lo leggo,
non aggiungi
che quello,
rimane sospeso,
lo guardo sul vetro –
nulla si aggiunge
al quadro del tempo –
l'alba ci chiama
sul nostro sentiero.

(Flavia Tomassini)

______
Da quale antro fa eco
il profilo del tuo volto,
la memoria degli occhi – tuo sottile rumore?
Vorrei salvarti dalla condanna dei giorni,
sciogliere il patto mortale,
ma il giunco è piegato dalla sferza
e il tempo non scambia monete con la luce.

(Davide Zizza)

______
Uno sguardo annebbiato
dove con animo lieve,
un primo uomo colma la stanza
dalle vuote pareti,
come rete, impiglia il suo essere,
non ricorda se avvenne
un incontro che limite non ebbe,
così solo si pensa
senza più barriere.

(Flavia Tomassini)

______
NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE

Davide Zizza (Crotone, 1976) osserva, legge, annota, traduce, a volte insegna lingue straniere, non sempre nello stesso ordine. Lavora sulle parole e sugli scarti delle sue scritture come forma di allenamento e attenzione. Il resto, la biografia umana quando c’è, è una nota a piè di pagina.
Ha pubblicato le raccolte di poesie Dipinti e Introspettive (Rupe Mutevole, 2012), Ruah (Edizioni Ensemble, 2016), Piccolo taccuino occasionale (Edizioni Ensemble, 2020).
Suoi versi hanno trovato accoglienza su “Poetarum Silva” (dove ha tenuto la rubrica Bustine di zucchero), “Larosainpiù”, “Poeti del parco”, “Clandestino”, “Le parole di Fedro”. Alcune poesie sono apparse nella rubrica “La Bottega della Poesia” (curata da G. Policastro) su La Repubblica.


Flavia Tomassini (Roma, 1985) ha pubblicato nel 2008 la sua prima silloge poetica Muschio e Selva edita da Il Filo. Suoi inediti sono presenti in rete su riviste online e cartacee fra cui “Critica Impura”, “Poesia Ultracontemporanea”, “Poetarum Silva”, “Larosainpiu”, “Poeti del parco”, “Periferie”, “Transiti poetici”, “Laboratori poesia”, “Charta sporca”, “Di sesta e di settima grandezza”, “Interno Poesia”, “VersoDove”. Suoi testi sono apparsi nella rubrica “La Bottega della Poesia”, curata da Gilda Policastro, su “La Repubblica”. È presente nell’antologia “I Poeti del Centro Italia” Vol. 5, edita nel 2021 da Macabor Editore.
stampa la pagina

Commenti

Posta un commento