Danzare con un piede fissato a terra

 
 
Non può che partire lenta quella musica
per contenere l'attesa di una follia
che alza il capo e fa muovere 
i piedi a spirale.
E non chiedere perchè io ora
spalanchi gli occhi e sollevi
le braccia al cielo:
piuttosto, danza con me.
 
Lo senti anche tu il violino chiamare
la Kof (1) e la Tzade a testimoniare l'intento?
È il clarino che ora interviene?
Lo senti appellarsi alla muta sentenza
dell'Alef che ride e ride e ride?
 
Oy, oy, oy - mi hanno legato il piede
sinistro a terra
oy, oy, oy - ballerò con gli occhi.
Oy, oy, oy - le stelle sono fissate 
con puntine da disegno sulla tela
Blu di Prussia del cielo
e ballano alla cantilena corale
della Vav e della Zain;
due opposti che danzano
e fanno l'amore sulle colline
dai colori lisergici
della conoscenza.
 
Ma tu, no, non nominare numeri e lettere,
- non ora -
piuttosto danza e lascia che si ricomponga
dai pulviscoli della distruzione
il Tempio di una follia che lenisce, 
ricrea e guarisce.
 
Oy, oy, oy - mi hanno legato il piede
sinistro a terra
oy,oy,oy - ballerò con gli occhi.
Oy, oy, oy - le stelle sono fissate 
con puntine da disegno sulla tela
Blu di Prussia del cielo
che la tromba strappa
- dietro altre stelle
fissate con  chiodi di rame
alla tela Blu Notte di altro cielo.
 
E se la Nun e la Lamed e la Iod
imbracciano lo Shofar (2)
chiudi gli occhi e copriti i volti
col manto sacro,
che quello strappo, che tutto crea,
non è per noi che danziamo con un piede
fissato a terra: oy, oy,oy

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(1) - quelle citate sono tutte lettere dello Alef-Bet ebraico
(1) - corno d'ariete dal suono roco ed aspro che si usa nei momenti centrali della liturgia ebraica; per alcuni ricorderebbe lo strappo che ha permesso l'atto della Creazione
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Goran Bregovic
"Jewish Letter"

 Video-lettura di 
Lorenzo Pieri 


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