Dialoghi Poetici coi Maestri - 76 - Francesco De Gregori (PEZZI DI VETRO)
PEZZI DI VETRO
L'uomo che cammina sui pezzi di vetro
Dicono ha due anime e un sesso, di ramo duro il cuore
E una luna e dei fuochi alle spalle, mentre balla e balla
Sotto l'angolo retto di una stella
Niente a che vedere col circo
Né acrobata, né mangiatore di fuoco
Piuttosto un santo a piedi nudi
Quando vedi che non si taglia, già lo sai
Ti potresti innamorare di lui
Forse sei già innamorata di lui
Cosa importa se ha vent'anni
E nelle pieghe della mano
Una linea che gira e lui risponde serio, "È mia"
Sottintende la vita
E la fine del discorso la conosci già
Era acqua corrente un po' di tempo fa
E ora si è fermata qua
Non conosce paura, l'uomo che salta
E vince sui vetri e spezza bottiglie, ride e sorride
Perché ferirsi non è possibile
Morire meno che mai e poi mai
Insieme visitate la notte che dicono è due anime
E un letto e un tetto di capanna utile e dolce
Come ombrello teso tra la terra e il cielo
Lui ti offre la sua ultima carta
Il suo ultimo prezioso tentativo di stupire
Quando dice, "È quattro giorni che ti amo
Ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito"
E non hai capito ancora come mai
Gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai
Però stai bene dove stai
Dicono ha due anime e un sesso, di ramo duro il cuore
E una luna e dei fuochi alle spalle, mentre balla e balla
Sotto l'angolo retto di una stella
Niente a che vedere col circo
Né acrobata, né mangiatore di fuoco
Piuttosto un santo a piedi nudi
Quando vedi che non si taglia, già lo sai
Ti potresti innamorare di lui
Forse sei già innamorata di lui
Cosa importa se ha vent'anni
E nelle pieghe della mano
Una linea che gira e lui risponde serio, "È mia"
Sottintende la vita
E la fine del discorso la conosci già
Era acqua corrente un po' di tempo fa
E ora si è fermata qua
Non conosce paura, l'uomo che salta
E vince sui vetri e spezza bottiglie, ride e sorride
Perché ferirsi non è possibile
Morire meno che mai e poi mai
Insieme visitate la notte che dicono è due anime
E un letto e un tetto di capanna utile e dolce
Come ombrello teso tra la terra e il cielo
Lui ti offre la sua ultima carta
Il suo ultimo prezioso tentativo di stupire
Quando dice, "È quattro giorni che ti amo
Ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito"
E non hai capito ancora come mai
Gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai
Però stai bene dove stai
Però stai bene dove stai
PEZZI DI VETRO
La linea gira, senza sosta gira;
(Francesco De Gregori - dall'album Rimmel - 1974)
PEZZI DI VETRO
a camminare sui vetri si scopre
il sorriso dell'innocenza rinata,
lo stupore di uno sguardo ricambiato
e una ghianda che mette radice
sotto una terra che - nonostante i vetri -
continua a donare virgulti.
E ballo quel ballo senza sosta
e chiamo il vento tra i vetri
perchè sì, morire non è possibile
per due anime che sanno tacere
la parola che non si dice
ma rende umida ogni timidezza
e fragilità.
Silenzi che ricordano un bacio
tra ambra e ossidiana.
La prima protegge un fossile d'amore
la seconda gli ridà vita e respiro.
Ma io d'amore non so parlare,
cammino sui pezzi di vetro
attento alla ghianda e alla terra.
e al canto di una vita
che considero mia
solo quando so a chi farne dono.
(Sergio Daniele Donati - inedito - 2024)
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"Pezzi di Vetro" di Francesco de Gregori
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