Kafkiana
Ho camminato
troppo a lungo
per incontrare,
alla fine del percorso,
paludi di catrame
e gli sguardi
di un giudice
dalla pupilla nazista.
Al cancelliere
dalle liste facili
mancava un piatto
sulla bilancia;
ci avrei posato
le mie gemme
ma muoio.
Davanti a un orizzonte
che mostra
l'eterna battaglia
lo spettacolo circense
tra l'indaco
e il blu di Prussia,
sottraggo il mio sguardo
e muoio;
senza drammi muoio
e tolgo a questa farsa
giudiziaria l'imputato,
per l'Assise già colpevole
all'atto della nascita.
Io muoio e lascio
il verbale incompleto,
e mentre soffio
l'ultimo respiro
colgo il vostro sdegno
per dover scrivere:
"L'imputato,
in sfregio alla Corte,
si siede in meditazione
e muore
prima della lettura
della sentenza.
Obtorto collo,
se ne dichiara
l'assoluzione,
benché il fatto sussista,
per pervenuto
colpevole decesso".
Video lettura di Sergio Daniele Donati
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Testo - inedito 2024 -
ed elaborazione dell'immagine
con ausilio di IA
di Sergio Daniele Donati
Ottimo!
RispondiEliminaSpeciale.
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