L'addio (Oblivion)

 

La nota che tiene in equilibrio
la fragilità del mondo
vibra nascosta sottopelle 
e chi ama - non ricambiato - 
l'ascolta come un presagio.
Se poi la morte ha posato
il suo dito di fango
nelle argille sacre di un amore
bisogna saper recitare formule 
per farsi argine alla follia.

C'è tanto di più, e tu lo sai,
da tener vivo
in un abbandono,
in un lutto,
che in un semplice sì.
 
Per questo non danzo più;
è ora che io vada
e posi il mio sguardo
su un atto di resa 
che da troppo tempo
mi attende paziente.
 
Finisce qui la danza, 
ma non finisci tu,
nè io;
restiamo qui, assieme
in silenzio 
a lasciare che il mare
diluisca nelle sue schiume
la tirannia di un'armonia
spezzata da un grido improvviso.

Video lettura di Sergio Carlacchiani
 


 
 

 
 

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