Quattro poesie inedite di Cinzia Coppola - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati
Vi presentiamo oggi quattro poesie inedite della poeta Cinzia Coppola dai tratti sicuramente delicati e con un richiamo ad un vissuto personale che rimanda con linearità e precisione a quello del lettore.
La poeta si rivolge ad un tu che alle volte, come nella prima composizione, appare essere legato ad una divinità o trascedenza della quale, tuttavia la poeta descrive tratti quasi umani, come la tenerezza provata per i canti dei bimbi e i veli delle spose, altre verso simboli che richiamano direttamente al mito (trombe tibetane e storie dei titani).
Non è dato sapere se il tu cui la poeta si rivolge nella seconda poesia sia lo stesso, ma è certo che in tale composizione i tratti si fanno allo stesso tempo più incisivi e più delicati, quasi a richiamare un'esperienza del vissuto che si vuole sublmare in parola.
Un poesia dunque delicata e, alla volte, dedicata come nell'ltima composizione in cui la figura paterna è connessa all'attesa di un ricordo sonoro, di una voce/parola...che diviene poi promessa di scrittura.
Sicuramente poesia di valore, quella di Cinzia Coppola, contiene richiamie simboli e linee di confine tra il vissuto e l'immaginario di alta qualità.
Per la redazione de Le parole di Fedro
il caporedattore - Sergio Daniele Donati
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INEDITI
Col passare del tempo ho cominciato a credere
che sapevi solo giocare a dadi,
ma alla fine ti eri innamorato di noi,
avevamo superato le tue aspettative,
dio del creato.
Eravamo arrivati a capire quasi ogni tuo segreto
il tempo dilatato,
l’intimità dell’atomo
e avevamo messo sottozero il primo computer quantico.
Dominavamo.
Non avevamo limiti.
Ma a te piacevamo per le frasi d’amore pronunciate,
i veli delle spose,
il canto dei bambini,
le trombe tibetane,
la folgore greca,
le storie dei titani.
Non ci hai dato il giardino,
sapevi che avremmo strafatto.
Come chi ama nonostante tutto
non hai smesso di guardarci commosso.
Qualche volta
ti sei voltato dall’altra parte.
sapevi che avremmo strafatto.
Come chi ama nonostante tutto
non hai smesso di guardarci commosso.
Qualche volta
ti sei voltato dall’altra parte.
Conserva queste parole per i giorni inutili
per quando non saprai che fare,
che il tempo pieno non sempre si trova.
Nelle pieghe vuote degli attimi,
quando si deraglia,
quando come uccello ingabbiato
proverai a sopravvivere,
sarà forse il momento quello in cui ti mancherò,
cercherai il mio sorriso
e le lettere interminabili che scrivevo.
Forse allora quando tutta la tua vita
per quando non saprai che fare,
che il tempo pieno non sempre si trova.
Nelle pieghe vuote degli attimi,
quando si deraglia,
quando come uccello ingabbiato
proverai a sopravvivere,
sarà forse il momento quello in cui ti mancherò,
cercherai il mio sorriso
e le lettere interminabili che scrivevo.
Forse allora quando tutta la tua vita
ti apparirà una spirale,
il girone sempre identico
di fuochi fatui,
forse allora,
per un secondo,
per un click di ala rotta,
ti sembrerà di avermi amata tanto.
il girone sempre identico
di fuochi fatui,
forse allora,
per un secondo,
per un click di ala rotta,
ti sembrerà di avermi amata tanto.
È l’alba in questa città di tela strappata,
nasce a pezzi la luce.
L’aria del mattino
pesante di umidità e castagne,
agile di passi di lavoratori;
un suono liscio di mille gambe
si sente nei vicoli vicini.
La città dice che c’è, ancora.
Una donna minuscola parte nella nebbia.
Come è opaco il mattino ad Avellino,
piano si fa giorno,
è dicembre.
Le ragazze restano sotto le coperte e pensano
ogni cosa troppo a lungo.
L’aria del mattino
pesante di umidità e castagne,
agile di passi di lavoratori;
un suono liscio di mille gambe
si sente nei vicoli vicini.
La città dice che c’è, ancora.
Una donna minuscola parte nella nebbia.
Come è opaco il mattino ad Avellino,
piano si fa giorno,
è dicembre.
Le ragazze restano sotto le coperte e pensano
ogni cosa troppo a lungo.
Padre
Attendo che il passato ringiovanisca,
quel giorno la tua voce
parola per parola ritornerà.
Sarà impossibile la morte,
i tuoi occhi una tazza di lago;
la voce suona tra le strofe
e tutta la mia vita
si coagula sulla carta,
mi indica una salvezza
che sa di pietra.
E come il bambino che cresce,
una luce discreta
guiderà i miei pensieri.
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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Cinzia Coppola è nata nel 1968 ad Avellino, dove vive. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Salerno, insegna Lettere in un istituto scolastico di Avellino. Ha cominciato a pubblicare versi nel 1997 partecipando alla rivista Poeti Irpini e Post-Avanguardia Delta3 Edizioni, e nel 1998 alla rivista Altofragile di Franco Arminio.
Nel 2018 il suo racconto intitolato Avellino City entra a far parte della raccolta di autori vari Punti Cardinali edita dalla casa editrice romana Chance Edizioni.
Ha contribuito con la sua testimonianza professionale al libro Fare scuola con le storie curato da R. Tiziana Bruno, nel 2022 dalla casa editrice Erikson.
Rêveries è la sua prima raccolta poetica edita nel 2023 dalla casa editrice Delta3Edizioni.
Nel 2018 il suo racconto intitolato Avellino City entra a far parte della raccolta di autori vari Punti Cardinali edita dalla casa editrice romana Chance Edizioni.
Ha contribuito con la sua testimonianza professionale al libro Fare scuola con le storie curato da R. Tiziana Bruno, nel 2022 dalla casa editrice Erikson.
Rêveries è la sua prima raccolta poetica edita nel 2023 dalla casa editrice Delta3Edizioni.
Con delle poesie inedite è stata inclusa nella Antologia Transiti Poetici Vol XLV 2024.
Poesie della silloge Rêveries sono apparse sul blog de L’Unità Strisciarossa 2024.
Poesie della silloge Rêveries sono apparse sul blog de L’Unità Strisciarossa 2024.
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