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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

Fotosintesi della parola

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[ 6CO_2 + 6H_2O + \text{luce solare}\rightarrow C_6H_{12}O_6 + 6O_2 ] ¹ Se l'inchiostro assorbisse della parola i rossi e i blu e ne scindesse i suoni dalle cacofonie del significato, se poi donasse al mondo come scoria lo stupore di un eterno respiro forse allora potremmo dirci poeti. _____ (1) formula chimica della fotosintesi clorofilliana (2) foto e testo — inedito 2024 — di Sergio Daniele Donati

Surreal Poem (critica incompiuta)

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  Man Ray, Lacrime di vetro (1932) Ho contato le parole di una tua poesia. Mi pareva surreale quell'andare a  capo e cercare conforto nel vuoto, nel salto, nella caduta al buio , nell'assenza di senso tra prima e dopo... ______ Testo - inedito 2024 di Sergio Daniele Donati  

Un corpo in postura

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Un corpo in immobile postura filtra il fascio bianco dell'Altrove e lo scompone in colori e respiri per il mondo. Un corpo in apparente stasi vibra e trasmette ai suoi atomi il desiderio di mutare stato e manifesta senza sforzo corone solari e aurore boreali da custodire in eterno tra sterno a plesso solare. __________ Foto, testo (inedito 2024) e traduzione di Sergio Daniele Donati

Le son (il suono)

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Quel est ce son,   ce sifflement caché,   ce souffle presque endormi ? Un murmure, rires vagues  — s'élève dans la brume   la chant en   mineur du souvenir. Ta main sur ma nuque,   tu pleurais — larmes du réfugié, de celui qui donne à son fils   les mots qu'il ne sait plus dire. Je les récite doucement bégayant, comme toujours,   et lentement je te rejoins. __________ Che cos'è questo suono, questo sibilo celato, questo soffio quasi dormiente? Un sussurro, risate lontane  — s'alza nella nebbia  il canto in   minore del ricordo. La tua mano sulla mia nuca, piangevi  — lacrime di profugo, di colui che dona al figlio le parole che non sa più dire. Le recito piano balbettando, come sempre, e lentamente ti raggiungo. __________ Foto, testo (inedito 2024) e traduzione di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Dissolvenze - 38 - È un bel mistero

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    di Arianna Bonino Ho visto un quadro che non esiste. Provate a cercarlo e non lo troverete. Né nel mondo virtuale, né nel mondo reale (sempre ammesso che di mondi ne esistano ancora due). Ma ecco che, invece, come vedrete, c’è. Ed è vero. Non si tratta, oltretutto, di un oggetto acheropita o anonimo. Almeno sulla paternità dell’opera è stata fatta chiarezza. Resta ignoto dove si trovi e chi ne sia l’attuale proprietario, perché non se ne ha traccia da quasi cent’anni. Forse un giorno il dipinto salterà fuori dal caveau dove ad oggi il suo ignoto possessore- o, plausibilmente, i suoi eredi – lo custodiscono. Sempre che, in questo momento, non si stia corrompendo irrimediabilmente in una soffitta piena di topolini, o forse nel deposito di un robivecchi. Potrebbe essere che, sotto Natale, compaia sul banco di un rigattiere in qualche nevoso mercatino di anticaglie, accanto a vasellame di varia provenienza e alle solite insolite curiosità da wunderkammer. Nemmeno possiamo escl...