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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

Due poeti allo specchio (Gianfranco Isetta e Sergio Daniele Donati)

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Alla porta (di Gianfranco Isetta – inedito 2024) Sono fermo alla porta in attesa ogni volta e ogni giorno anche oggi un pallore di neve mi chiama la goccia ripete la sua unica nota nella gola il ritocco s'attorciglia si fionda sugli occhi e il ristagno non so dire davvero fino a quando permane poi si muore. Stasi (di Sergio Daniele Donati – inedito 2024) Ho appreso col tempo a trasformare in stasi  il fremito delle attese, a cogliere nel colpo d'ala improvviso d'una rondine mutamenti che appartengono al mondo, là fuori. Non più a me che cambio senza sforzo , come tutti, l'apparato molecolare ogni sette anni, e ripeto da sempre lo stesso Mantra e mi nutro  di un sogno evanescente.   Permane il canto e poi si muore.

Due poeti allo specchio (da due raccolte edite di Gabriella Cinti e Sergio Daniele Donati)

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    SENTINELLA Per "Shomer ma mi llailah" di Francesco Guccini (tratta dalla raccolta " Madre" Moretti e Vitali ed., 2017)  Fu quella domanda-sentinella – che acqua trapelava come la vita – e il guanto dell’anima perdeva la tesa del tuo sorriso scivolato.   Dove ti prendo, se la nebbia si ammassa ai bordi del tuo sguardo? La stanchezza del salvare e cercare un antidoto di luce per infrangere i troppi arresti. Abbasso gli occhi per scorgere la stella donata, con parole da tenere nello scrigno. Mi appago dunque del gesto con cui ardo luce tra le tue dita, se ne cogli scintille –  tuo stupore di lucciole insperate. –    Sentinella guardiana del fondo, dello sciabordio del sentire, a guardia delle rotazioni della notte, prendi il buio plasmato nelle mani, fanne luce, fanne sostanza. Regala il riposo a chi se lo nega, generosa più della secca oscurità che ti tocca, guarda chi non sa guardare, presta le parole del faro, medica chi non conosce la natura de...

Il puzzle

  Foto di Davit Margaryan su Unsplash Sfioro con polpastrello incerto briciole scomposte di verità. Della vita percepisco il puzzle. Tessere di dolore cieco ne formano il perimetro; e donano limite e respiro allo spazio ancora vuoto di accordo e intuizione  di un nuovo sogno. _________ Testo — inedito 2024 — di Sergio Daniele Donati