La lama del crepuscolo

È facile per l'uomo puro portare la croce della colpa del mondo; la luce è cieca e non percepisce peso. Più difficile nell'umana notte assistere alla danza macabra dei fantasmi sdentati dell'abbandono di sé e alle copule delle assenze. Non mi chiedere perché io abbassi lo sguardo e rifiuti il tuo saluto; guarda gli asfalti che i miei piedi calpestano. Sono pieni di crepe; sembrano sorrisi e smorfie d'un buffone che si rifiuta di piangere il suo ritiro dal mondo. Dal mio campo indegno svapora lento il Sogno e lascia in dono tracce dure come il diaspro di un pianto bambino. _______ Foto e testo - inedito 2025 - di Sergio Daniele Donati