Estratto dalla raccolta di Francesca Romana Rotella “Un rossetto e un taccuino” (Ensemble ed., 2023) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati
Pubblichiamo oggi con piacere un estratto dalla raccolta di esordio della poeta Francesca Romana Rotella “Un rossetto e un taccuino” (Ensemble ed., 2023).
Artista poliedrica e completa, Francesca Romana Rotella ci colpisce con dei tratti decisamente delicati con profumi leggermente nostalgici con cui la sua parola nel cuore del lettore si posa e sfiora temi come il ricordo, la memoria, il lampo di una felicità improvvisa e inaspettata.
Da un punto di vista metrico sembra che la poeta sappia ben alternare versi dalla lunghezza e tenuta decisa ad altri più serrati, molto incisivi e pieni; e questo senza perdere mai tensione e vibrazione.
Tutto è in queste poesie un richiamo ad un vissuto d'esperienza che, tuttavia, la poeta sa tradurre, in gesto di osservazione fragile e delicato, mai distaccato – anche quando si sofferma su un pensiero d'apprendimento.
Una poesia, dunque, riflessiva e pacata ma allo stesso tempo capace di toccare corde profonde nel lettore che dal quel richiamo sonoro e di pensiero resta affascinato e avvolto.
Ringraziando dal profondo l'autrice per il dono delle sue poesie, siamo dunque lieti di potervene sottoporre un estratto, certi che anche voi apprezzerete una scrittura che sa dire senza imporsi, affermare senza negare parola e suggestione al lettore.
Per la redazione de Le parole di Fedro
Il caporedattore – Sergio Daniele Donati
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ESTRATTO
Fermare il tempo
Non voglio lasciarlo andare
voglio afferrarlo
fermarlo
inchiodarlo qui,
fino all’infinito,
quest’attimo di felicità.
Se io ora lo fissassi
con gli occhi,
negli occhi,
intensamente,
trattenendo il respiro,
senza staccarmi mai,
senza stancarmi mai,
senza altro pensiero,
potrei forse fermare il tempo?
Quanto lo vorrei!
Vorrei che durasse in eterno
vorrei incorniciarlo come un quadro vivo
appeso alla parete dell’anima.
E che bello sarebbe morire così,
nell’eterno istante
nella nebbia del desiderio,
lasciando che i sospiri lentamente
mi portino via.
Felicità
Che magia è mai questa?
Non voler essere altrove.
Inaspettata arriva la gioia
il desiderio è finalmente appagato
silenziosa è l’ebbrezza
di non voler essere altrove.
Petricore e geosmina
gli odori preferiti di quando ero bambina
liberati da una pioggia adamantina,
diluvio universale che toglie il brutto
battesimo naturale che purifica tutto.
Petricore e geosmina
profumi di questa mattina,
mentre la lumaca striscia
e la formica cammina
mentre la pozzanghera riflette
l’immagine di me bambina.
Amore che invisibile è
Amore che invisibile è a occhio nudo
nel tempo e nella silenziosa assenza
si rivela
allorché, sotterranea essenza,
gli atomi a sé ancora lega,
come gemma neonata sul secco ramo,
come acqua che da roccia zampilla
e la bocca riarsa disseta.
Di tenue colore,
non sempre brilla,
lontano è il rosso del primo ardore
ma indugia vivido il tepore
della mano ferma
sulla mano che vacilla.
Separazione
Triste è la separazione
ché agli amanti nega per sempre
la possibilità di dirsi,
dentro a un abbraccio,
«Amore mio,
non è successo niente».
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NOTIZIE BIOBIBLIOGRAFICHE
Francesca Romana Rotella, nata nel 1975 a Roma, si è laureata in lingue e letterature straniere con una tesi sullo scrittore e poeta spagnolo José Jiménez Lozano. Nel 2023 ha pubblicato con Ensemble la sua prima raccolta poetica dal titolo “Un rossetto e un taccuino”. Partecipa a Poetry slam in locali dei circuiti romani.
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