Potrei dire (con due voci)
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Potrei dire del raggio di luce che taglia le viscere, della voce che parla nelle notti porpora; di un ascolto verde, disadorno e greve, dell'ordito che filtra respiri di zolfo e gemme. Figlio ancora indegno di portare nome perché piangi ora il tuo limite e non irrori invece di altri fecondi errori il crinale senza tempo della tua umanità? Potrei dire questo e altro ma là, lontano, al limite boschivo , (1) parla il grillo e la mente implora la dissoluzione del senso nella voragine cobalto, nella turbina sonora, nel clangore timbrico. Là, mentre vòlto il vólto allo spettacol...