(Redazione) - Muto Canto - 21 - Una nuova generazione di uomini

 
di Anna Rita Merico 

(1) Abbiamo guardato molto dell’America del Secondo Dopoguerra attraverso lo sguardo lucido di Fernanda Pivano. Abbiamo colto le nascenze legate ad opere come Howl di Allen Ginsberg, On the road di Jack Kerouac, The nacked lunch di William Burroghs. E’ un’America altra che ci ha attraversati mostrando una politica senza politica istituzionale, una politica dentro le esistenze. Una politica in cui sguardo-sentire-azione hanno combattuto ciò che l’economia chiedeva in termini di assuefazione e modificazione all’universo valoriale umano. 
Negli equilibri internazionali del II Dopo Guerra, America e Russia erano divenuti riferimenti di civiltà industriale e, per strade diverse, mostravano l’esito, il significato, la richiesta di senso della spersonalizzazione legata alle leggi non scritte della produzione in serie.
Nell’Urlo di Gingsberg è raccolto il significato del rifiuto alla lacerante consapevolezza dei nuovi modelli di organizzazione richiesti alla mente umana.

Ho visto le menti migliori della mia generazione
distrutte dalla pazzia, affamate, nude, isteriche,
trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di
droga rabbiosa,
hipsters dal capo d’angelo ardenti per l’antico
contatto celeste con la dinamo stellata nel
macchinario della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su
partiti a fumare nel buio soprannaturale di
soffitte a acqua calda fluttuando sulle cime delle
città contemplando jazz,
che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated
e vedevano angeli Maomettani illuminati
barcollanti su tetti di casermette…(2)
Voler uscire vivi dalle forme di condizionamento del pensiero umano e preservare senso di libertà: questo il principale obiettivo perseguito all’interno dell’accerchiamento operato da un incontrollabile sistema che mostra, come fine ultimo, la creazione del bisogno indotto a scapito della libertà di pensiero. Si era andata definendo una disperata chiarezza legata ai tradimenti di un’idea fondativa dell’America e al rifiuto di un progetto sociale tutto orientato alla sottomissione al denaro.
Già Walt Whitman con Leaves of Grass aveva potentemente riflettuto, in poesia, intorno e dentro questo stato delle cose. Si fanno chiari i dettami di una poesia che rifugge dalla strofa, una poesia che cerca un dialogo serrato e diretto con chi legge, la necessità di legare l’essere della parola alla radice della dimensione dell’oralità. Una poesia ostinatamente contraria alla banalità, una poesia allertata dal rifiuto al canone e immessa tutta nell’area del desiderio di voler allargare i confini della coscienza.
Come ti penso stasera, Walt Whitman, perché
camminavo per piccole strade sotto gli alberi col mal
di testa, guardando consapevole la luna piena.
Nella mia fatica affamata, e per comprare immagini,
entrai nel supermarket di frutta al neon,
sognando le tue enumerazioni!
Che pesche e che penombre! Intere famiglie a
far provviste la sera! Corridoi pieni di mariti! Mogli
negli avocados, bambini nei pomodori! –e tu, Garcia
Lorca, che cosa stavi facendo giù fra i meloni?

Dove andiamo, Walt Whitman? Le porte
chiudono tra un’ora. Dove punta stasera la tua barba?
(sfioro il tuo libro e sogno la nostra odissea al
Supermarket e mi sento assurdo.)

Ah, caro padre, grigio di barba, vecchio solitario
Maestro di coraggio, che America avesti quando
Caronte smise di spinger il suo ferry e tu scendesti su
una riva fumosa a guardare la barca scomparire sulle
acque nere del Lete?(3)

Negli anni del secondo dopoguerra benessere economico e inganno democratico avevano narcotizzato la piccola borghesia ottundendone ogni capacità di lettura di quanto andava accadendo all’interno di epocali mutamenti sociali. Tutto era collocato in un conformismo dilagante impigliato nelle convenzioni e sottilmente dominato da paure. L’orizzonte era divenuto quello di un progetto sociale inteso come macchina di sottomissione al denaro. All’interno di ciò lo strale dell’innovazione di questa poesia, delle sue prese di posizione contro i media, del suo voler indicare il vuoto di un progresso centrato su leggi di mercato. Quanto ci interroga, oggi, questa dimensione della consapevolezza critica nell’attuale stato delle cose?
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NOTE

1 - Allen Ginsberg, Jukebox all’idrogeno, a cura di Fernanda Pivano, Oscar Mondadori 1974. (…una nuova generazione di uomini, espressione utilizzata da Fernanda Pivano, pg 85)
2 - Urlo a Carl Salomon, ivi pg 102
3 - Un supermarket in California, Berkeley, 1955 pg 140-141
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