A proposito de "L'agguato della tenerezza" (BesaMuci, 2023) di Alessandro Cannavale - estratto e nota di lettura di Sergio Daniele Donati
La tenerezza , così come la delicatezza, concetto ad essa limitrofo, sta sempre al centro delle cose. Tenerezza e delicatezza non sono mai fenomeni laterali di avvenimenti e parole. È nel suo cuore, per usare una stra-abusata metafora, che il cardo manifesta la sua tenerezza. I contorni, gli spigoli e i perimetri sono spesso crinali da percorrere con l'occhio puntato su un orizzonte-guida , ma la delicatezza del muschio che calpestiamo è a contatto, per via plantare , con il nostro asse centrale, con la nostra verticalità ed etica. È nello sguardo perso di un figlio, non nelle maschere che usa per celarsi al mondo, nelle sue verità, che si coglie ogni tenerezza del creato, ogni fragilità, ogni delicato eppure. Per cogliere la tenerezza del creato bisogna avere una forza immane e una fiducia smisurata nell'uomo, di quelle che ti riempiono gli occhi di lacrime al solo pensiero. E bisogna saper, appunto, esfoliare, togliere le rigide corazze di cui si veste la parola per non ap