Estratto dalla raccolta di Alessia Bettin "Appese a un chiodo ma vive" (Puntoacapo ed., 2024) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati
Le idee e le opinioni attorno a cosa sia la funzione della poesia sono tante quante sono le penne che poesia scrivono. E, in questo perenne stimolo e richiamo a degli eterni eppure che sfuggono a tale definizione, ci si sente a volte spersi e pare quasi che il senso critico, questa divinità crudele sul cui altare tutti noi ci immoliamo, si faccia freddo e distante. Ma se c'è una cosa che la fortuna mi ha donato è di aver incontrato dei maestri che hanno saputo donarmi una regola aurea che vuole che io, affannosamente, sappia cercare e trovare qualità anche in linee poetiche molto diverse da quelle che io stesso adopero. Io non l'avrei mai scritta così , mi diceva quel vecchio poeta di cui non farò il nome, ma, dio mio, quanto è bella. Leggere la raccolta di Alessia Bettin Appese a un chiodo ma vive (Puntoacapo ed., 2023), ed apprezzarne la fine qualità sin nei midolli è stato per me proprio un po' questo; un profondo esercizio di estraniamento da me stesso...