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Tre poesie estratte dall'opera di Annamaria Ferramosca "Luoghi sospesi" (Puntoacapo ed.) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  È un vero piacere per noi poter pubblicare, in estratto dell'opera di Annamaria Ferramosca  "Luoghi sospesi"   (Puntoacapo ed.), tre poesie a nostro avviso centrali nell'opera. Quest'ultima, che viene definita dalla stessa poeta, con evidente richiamo al registro teatral-muisicale (e musicalità è sostantivo essenziale alla sua comprensione) come  un recitativo in cinque stanze, rappresenta a nostro parere un punto di arrivo maturo e pieno in una scrittura di pensiero e riflessione della quale si sente sempre più il bisogno nella contemporanea produzione poetica.  Il gioco tra una evidente tenuta linguistica e l'apparato di pensiero che la sostiene , appare del tutto pieno e dinamico e   tale da saper creare nel lettore una sorta di effetto di svelamento dell'intera poetica di Annamaria Ferramosca.  Siamo dunque di fronte a una raccolta capace non solo di donare al lettore ogni piacere connesso a una parola che si dipana con la lentezza pon...

"Poesia per l'autonomia di pensiero della donna" - nota di lettura di Annamaria Ferramosca sulla raccolta "Errata Complice" (PeQuod 2024) di Stefania Giammillaro

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Stefania Giammillaro “ Tragica e liberatoria ” sono gli aggettivi con cui mi sento di definire questa nuova poesia di Stefania Giammillaro; una scrittura poetica drammatica e profondamente etica nel suo messaggio, con cui l'autrice cerca di ricomporre la ferita inferta da un rapporto “ errato ” con l'uomo, facendo colare sulle pagine versi di sapore classico che evocano, a tratti, i toni della tragedia greca. E però il lessico del dramma sapientemente si mescola con quello di una cifra personale dall'andamento intessuto di astrattezza, ma pure colmo di senso. I testi rivelano che l'errore commesso nell'alterato rapporto amoroso è ascrivibile ad entrambi i soggetti coinvolti ma, come sempre accade, è la donna che ne sa uscire vincente, per la sua capacità di rivedere l'instabilità dei propri moti interiori, riconoscendo la propria responsabilità di “errata complice” e di aprirsi ad un nuovo e più lucido percorso di libertà. Un achtung poetico dunque, che la p...