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Due poeti allo specchio (Sergio Daniele Donati e Antonella Sica)

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Mi pareva di lontano di sentire un canto là, nella terra azzurra dell'incontro tra penombre del futuro; appena intuito. Eri tu, fatta foglia, e io - incapace di risposta - iniziai allora la danza immobile dell'attesa - non della tua venuta, della quale ero certo, ma della mia voce; sempre lenta a risponder alla bellezza, per timore antico di creare disarmonia. (Sergio Daniele Donati - inedito 2023) Non ero io quel canto forse il vento nelle gole di mattoni che alzava neve ancora fresca ero già caduta nell'attesa ricordo d'ostinato azzurro che sottrae lo sguardo agli occhi aspettavi chi s'era fatta nuvola per porgere il cielo è in quel passo disarmonico che temi ogni bellezza. (Antonella Sica - inedito 2023)

Estratto dalla silloge FRAGILE AL MONDO di Antonella Sica (Prospero Editore, maggio 2016)

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Le Parole di Fedro è lieta di poter ospitare un estratto della raccolta poetica di Antonella Sica , poeta che è già apparsa su queste pagine, Fragile al mondo (Prospero ed., 2016). La silloge, che si caratterizza per una scrittura precisa, delicata e raffinata e per la capacità di comunicare contenuti anche attraverso il corpo, sarà oggetto di una più approfondita nota di lettura    nei prossimi tempi.  Intanto si consiglia a tutti la lettura di una poeta che, nel panorama contemporaneo, non si può ignorare.   Per la redazione il caporedattore Sergio Daniele Donati Dalla sezione INTROSPEZIONI La misura del vuoto Il vuoto si misura nei quattro passi della tua casa nel senso rovesciato dei calzini da lavare nel piattino orfano che conservi nel materasso macchiato che copri nel cassetto delle cose che non hanno un posto dove ogni tanto metti le dita cercando. Inutilmente. La donna uovo La donna uovo sul dondolo senza gambe senza braccia quindi uovo dondola nel giardino cieca e sorda

Due poeti allo specchio (Antonella Sica e Sergio Daniele Donati)

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Fra le rughe bagliori intermittenti nascoste lucciole, stupore di scirocco che sorprende dopo l'ultima curva s'arrende benevola la notte a questo gioco di code di cometa crune di luce, intrecci fra i rami piccole mani fiorite ancora ignare al peso del frutto.  (Antonella Sica - inedito 2022) Parole - le tue - che giungono di lontano e strappano sorrisi  al teatro della disperazione. Lucciole che richiamano  infanzie ilari e retini, o il desiderio adolescente  di catturar la luce dell'amore, prima di capire d'essere pesce per quell'esca. Nei solchi secchi delle mie mani vissute la tua parola, sì, semina  fiori di zafferano, piccoli e gialli e preziosi, belli da guardare all'alba di un giorno  che si fa radioso di speranza. (Sergio Daniele Donati - inedito 2022)

( Redazione ) - Sulla silloge "L’ira notturna di Penelope” di Antonella Sica (gennaio 2022, Prospero Editore)

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(...) Ogni giorno con pazienza disfo un punto combattendo l’ira notturna di Penelope tremando il dubbio se qualcuno ancora sotto respira. (...) (tratto da "L'ira notturna di Penelope"  che dà titolo alla silloge) Quella di Antonella Sica è una scrittura che, prima ancora di stimolare la lettura, impone una pausa;   la pausa che è prima di ogni parola.  In quella pausa, appena dopo aver scorso il titolo della silloge, si insinua un dubbio, una crepa che ci impone di rivedere le nostre solari visioni sul mito.  Ché di ire maschili la guerra di Troia ci ha riempito le orecchie, e sono ire declinate al maschile e funeste.  Già il titolo, dunque, ci porta in un mondo sotterraneo, in cui l'ira e tante altre sfumature emozionali, vestono i panni del femminile, delle penombre feconde di cui troppo spesso ignoriamo la fertile natura di sorgente.  L'autrice sembra invitarci a disfarci di punti di falsa coscienza, di consapevolezza artefatta , e ci conduce poi   con delicata