L'addio (Oblivion)
La nota che tiene in equilibrio la fragilità del mondo vibra nascosta sottopelle e chi ama - non ricambiato - l'ascolta come un presagio. Se poi la morte ha posato il suo dito di fango nelle argille sacre di un amore bisogna saper recitare formule per farsi argine alla follia. C'è tanto di più, e tu lo sai, da tener vivo in un abbandono, in un lutto, che in un semplice sì. Per questo non danzo più; è ora che io vada e posi il mio sguardo su un atto di resa che da troppo tempo mi attende paziente. Finisce qui la danza, ma non finisci tu, nè io; restiamo qui, assieme in silenzio a lasciare che il mare diluisca nelle sue schiume la tirannia di un'armonia spezzata da un grido improvviso. Video lettura di Sergio Carlacchiani