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(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 33 - Le lettere sono i mattoni della creazione? Alef e Bet

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di Sergio Daniele Donati Dice la mistica ebraica che le lettere dello Alef-Bet preesistessero alla Creazione e che le ventidue lettere (ventisette, ove si considerino le Sofit) stesse siano, in un certo senso i mattoni della Creazione. Non è mia intenzione addentrarmi nei meandri di disquisizioni filosofiche e di ermeneutica pura che occuperebbero interi tomi e affrontare argomenti che, pur avendoli studiati per decenni, mi sento del tutto impreparato ad affrontare con la serietà che meriterebbero.  In questo breve saggio però vorrei incuriosirvi su un metodo possibile di interpretazione. Mi scuserte quindi il tono parzialmente ironico; serve solo a me, per non sentirmi inadeguato. Immaginate un universo non ancora creato, in cui capeggiano tenebre ed abissi ed un vento divino (Ruach) svolazza come un'intenzione non ancora espressa sui volti delle acque. Questo è il prima della creazione ,   il prima di quel detto [ יְהִי אוֹר   ( yehi-or)    - il fiat lux da cui tutto

(Redazione) Lo spazio vuoto tra le lettere - 04 - A mano libera (sul silenzio tra le lettere)

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  di Sergio Daniele Donati Avvertenza: questo articolo è stato scritto di getto ascoltando, durante tutta la sua stesura, il Concerto Numero 2 per piano e orchestra di  Sergei Rachmaninoff nell'esecuzione di Evgeny Kissin.  Ne segue pertanto ritmi, tempi e, in un certo senso, anche gli umori. Guardo le mie mani. Sono vissute e piene di segni e macchie. Le guardo con un certo orgoglio, come Anna Magnani guardava le rughe sul suo volto.  Sono le mani che hanno tenuto in braccio mio figlio, appena nato, lo hanno pulito e nutrito. Sono le mani che hanno amato e carezzato e poi picchiato pugni di rabbia contro il muro.  Sono le mani che hanno tenuto per vent'anni una spada di legno e hanno fatto volare alti in cielo sogni di completezza e unione.  Sono le mani che hanno tenuto una penna in mano per infiniti minuti e per infinite ore hanno girato pagine di libri polverosi. E sono dita - piccole e un po' ancora bambine - che si sono tagliate con la carta milioni di volte, prima di

Au commencement (בראשית)

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Quadro di Paul Klee - particolare Viene di lontano il primo soffio dell'amore,  e strabica, come Venere,  è la prima carezza.  Tu non chiedermi i percorsi  del nostro incontro.  È ancora incerto il mio passo  lungo la spirale centripeta  della vita e m'incanta il battito d'ala dell'airone sulla linea dell'orizzonte