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"Un tempo infinito" - Amore, tempo e morte nella lirica di Angela Anconetani Lioveri - Nota di lettura di Manuel Omar Triscari

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     In questa breve nota di lettura mi soffermerò su tre parole chiave: amore, tempo e morte. Tre monadi che nell’opera sono intimamente connesse e interdipendenti. In “ Solo orizzonte ” di Angela Anconetani Lioveri (Controluna, Roma, 2024) il contatto fisico con il corpo dell’amore è infatti già ricordo nel momento stesso in cui avviene ma è forse l’unico strumento, accanto alla scrittura, che ha il soggetto erotico per ingannare (solo per un attimo) la morte.  Nei frammenti di contatto umano tra due corpi che si amano (o che si sono amati) l’animo innamorato, preso da una passione che diviene folle anelito di eterno, annulla nella mente il senso del tempo e la presenza della morte. I momenti dell’amore sono quindi fuori dal tempo e sono gli unici istanti in cui il soggetto psichico domina la realtà e vive concretamente il sogno, l’illusione e la sospensione dei rapporti con il regolare fluire dei giorni.  Tuttavia il tempo irrompe con prepotenza anche in questo spazio d’amore fenden

(Redazione) - Estratto dalla silloge "Le stanze vuote" di Luisa Trimarchi (Controluna editore, 2022)

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Che cosa sia il vuoto è forse cosa che molti di noi pensano di aver compreso.  Ma, poiché ogni comprensione passa dalla parola e ogni parola crea un pieno , forse di quella falsa comprensione dovremmo rivedere i confini. Può una stanza essere vuota? Come può esserci confine, perimetro, tetto e soffitto al vuoto ? Parlare del vuoto è portatore di paradosso tanto quanto parlare del Silenzio, eppure - c'è sempre un eppure da valutare quando si parla di poesia -  esiste un discorso attorno al poetare che non contempli i suoi apparenti opposti (Vuoto, Silenzio)? Luisa Trimarchi , poeta per chi vi scrive di enorme interesse ed eccellenza, nella sua silloge " Le stanze vuote " (Controluna editore, 2022) ci aiuta a percorrere questo paradosso creativo che tutti noi viviamo, non solo in poesia, ma nell'arco della nostra intera esistenza. Il vuoto che si fa parola - la parola che si fa vuoto. La poeta sembra incidere nel vuoto (è forse questa la funzione dell'uso dei tratt

(Redazione) - Breve nota di lettura su alcune poesie di Emanuela Mannino

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La poesia di Emanuela Mannino è poesia della trasformazione (anelata a volte, raggiunta altre) attraverso la via della delicatezza. Il dire della poetessa non è mai acerbo, né tantomeno duro, nemmeno nella descrizione di moti di paura e pianto, quasi ad indicarci sempre all'interno dei movimenti dell'anima un percorso, una via possibile. I versi di Emanuela Mannino sono spesso brevi ma sempre legati, senza salti, con concatenazioni linguistiche e di significato sempre ricche per chi sa abbandonarsi prima al suono della parola che alla ricerca del significato veicolato.  Siamo di fronte a una brevità che disvela l'altro, il non detto, come solo la poesia densa di qualità sa fare.  Nelle poesie tratte dalla silloge " Eppure " (CONTROLUNA ED., 2022), che qui si propongono assieme a tre inediti di Emanuela Mannino, è evidente la capacità simbolica e di uso di elementi naturali per descrivere il sè profondo (in Paura ad esempio troviamo acque, sabbie, piogge che chiama