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La porta del sogno

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Opera di Paul Klee Spazi e sospiri e i profumi del dattero, là, alla porta del sogno. Là, alla porta del sogno il senza radice, il sovrano errante, varca la soglia come un medicante. Là, alla porta del sogno lo straniero dal volto anfibio guarda del sovrano la fronte, e prende dimora nel suo sterno. Là, alla porta del sogno la balbuzie diviene canto e la zoppia volo di poiana. Là, alla porta del sogno, lo straniero prende dimora nello sterno di chi la varca con sguardo sovrano e passo da mendicante. _________ " Cum Dederit" di Antonio Vivaldi

Cum dederit

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Seleno e Dioniso -  Statua Romana II sec D.C. Dedicata al sommo poeta Ronnie Someck “Cum dederit dilectis suis somnum, Ecce haereditas Domini, filii: Merces, fructus ventris, Fructus ventris. Cum dederit dilectis suis somnum, Ecce haereditas Domini, filii: Merces, fructus ventris, Fructus ventris” Inizia sempre con una nota tenuta, una corda tesa tra ventri fecondi e cieli infedeli. In mezzo il figlio, solo, mostra al dio del nascondimento i suoi inciampi come trofei di latta per il festino del creato, o gusci di noce da usare come barchette nel fiume del ricordo. Dona la sua piccolezza a un'infinita assenza. E tiene quell'unica nota nel metatarso, al primo passo; un dono sacro, al Sacro che in lui dimora; a stento. È nulla, un passo, eppure si amplifica, nell'appoggio a terra, quella nota che parte dalle iod delle sue intenzioni. “Guardami, dio celato, guarda l'inciampo di un figlio zoppo. E accogli lo strazio d'una parola balbuziente tra le ciglia del tuo crea...