I. Ormai mi son fatta d'una pietra refrattaria agli incanti mentali: da cui non traggo più alcuno spunto, veritiero, sulla natura del mio corpo Che da me, spesso, arretra a dire Che non è più il mite involucro delle mie domande; ma che tutto in me trasponde il sangue; scevro da ogni mio avulso pensar me stessa. Farsi di me la consistenza e in, controluce assumere le mie sembianze. II. E se d'estate, da ragazza, facevo cadere le palpebre anche alle finestre della mia stanza; in ossequio alla potenza dei Prìncipi del Sole - a illuminarmi, condiscendenti, le intuizioni - Adesso, oso pure sfidarli! Con i miei occhi più feroci dei loro; ad accecarmi del corpo la vanagloria della mente Solo così poter andare al cospetto della vera Luce: testimone oculare di chi si liberò, dalle incerte idee di sé. Anche se, di questo mio affiancarmi, ne temo la fatale sostanza: tramutarsi, senza di me, nell'esito Finale. (Daniela Stasi - inedito 2023) _____ Dice di sé l'autr