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(Redazione) - Genere In-verso - 22 - Il desiderio sessuale è in sé negativo?

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di David La Mantia La parola epithymia (he) / ἐπιθυμία (ή) , in greco, rappresenta il desiderio, ponendosi come una facoltà irrazionale dell'anima. La radice è la stessa di thymos, il cuore, l'appetito, ma collocato a un livello inferiore, posto tradizionalmente tra le passioni (pathe). Platone le attribuisce la più bassa delle potenze dell'anima, che ha la propria sede nel ventre e presiede alla vita vegetativa (Repubblica, IX. 584e) . Questo spiega la dilatazione dantesca e la vicinanza di golosi e lussuriosi. In entrambi è infatti il ventre a governare, sia nella hybris della gola che in quella della sessualità. Epithymia dovrebbe essere retta dalla virtù della temperan z a ( suphrosyne / σωφροσύνη ), ma tende naturalmente a liberarsi. Ognuno dei nostri desideri anela al proprio og getto specifico. Politicamente, l 'uomo tiran ni co è l'uomo del desiderio (epithymetikos / θυμητικός ) , che non sa governare le proprie p as sioni e dà allo stato il governo pi...

(Redazione) - Genere In-verso - 20 - Il pero nella letteratura.

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di David La Mantia La pera è un frutto antichissimo, tanto che sembra che venisse coltivata già nel Neolitico. In genere le è stato associato un significato positivo per la sua caratteristica di essere molto dolce, quando matura. Come se questa maturità fosse allegoria di saggezza. La pera, già conosciuta in epoca omerica, era consacrata a dee di rilievo, su tutte Venere e Giunone. Lo storico Pausania ricorda che a Tirinto e Micene si scolpivano le statue di Era nel legno di pero. Questo frutto era anche associato a Venere, poiché la forma allargata verso il basso evoca l'immagine del ventre femminile. Lo stesso Plinio il Vecchio, elencandone le numerose varietà, ricorda anche le cosiddette "Veneree", dolcissime tra tutte le pere. Fino a non molto tempo fa nel cantone svizzero di Argovia si piantava un melo, quando nasceva un maschio e un pero se vedeva la luce una bambina. I bimbi – si diceva in una leggenda – crescevano o deperivano con il loro albero. Il suo fiore bian...

(Redazione) - Genere In-verso - 19 - Di alberi, di popoli, di poesia.

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    di David La Mantia Immagine del Cosmo come ente vivente, in continua nascita e sviluppo, l'allegoria della vita nella sua totalità. Per questa ragione era adorato presso quasi tutti i popoli di ogni luogo e tempo: querce, frassini e tigli erano oggetto di culto presso Celti e Normanni, fichi, melograni e olivi spiccavano simbolicamente nel bacino del Mediterraneo. L'albero cosmico trae le proprie radici nel cielo e nel ventre della terra, vivificandola con la linfa celeste. È un momento panico, sciamanico. Va ricordato che presso Zoroastro i suoi rami corrispondono ai cinque elementi: l'etere, l'aria, il fuoco, l'acqua e la terra. Agli alberi erano associate molte antiche divinità cosmogoniche come Osiride (cedro), Giove (quercia), Apollo (alloro), Diana (nocciolo), Minerva (olivo). Anche la Vergine Maria è paragonata all'albero della salvezza, dal cui frutto nasce il Redentore. Il Libro della Genesi colloca dentro il giardino dell'Eden l'albero dell...

(Redazione) - Genere In-verso - 18 - Fantasmi di donne: da confinare, ghettizzare, allontanare, condannare.

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  di David La Mantia Aldilà delle figure mitiche delle arpie, delle sirene, delle Streghe, delle befane, esistono altre figure femminili disturbanti? Concentriamoci sugli spettri di donne. Un modo per esorcizzare la paura del cosiddetto sesso debole , proprio perché tutt’altro che debole?  Un modo per confinarla in un angolo?  Non ho risposte certe, ma di sicuro esistono tanti fantasmi al femminile nella nostra tradizione culturale. La Dama Bianca, ad esempio, è una figura misteriosa e complessa, da alcuni ritenuta una fata, per la maggior parte un fantasma. Si mostra in genere vestita di bianco nella notte, camminando lentamente con le vesti ondeggianti ad un vento impercettibile; ama per lo più i luoghi solitari come i boschi, le radure, i prati e le brughiere, ma non disdegna i cimiteri di campagna ed i sentieri degli antichi castelli, apparendo tra i merli delle mura.  I poemi cavallereschi, le antiche cronache narrano le sue frequenti apparizioni, tanto che si r...

(Redazione) - Genere In-verso - 17 - Contro il mito di Giordano Bruno.

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di David La Mantia   " D’ogni legge nemico e d’ogni fede ”: si racconta che, nel corso di un gioco, il giovane Giordano Bruno ricevesse dalla sorte questo verso dell’Ariosto. È solo una leggenda, ma di certo lo stesso filosofo ricordava questa occasione, scherzando sul fatto che il caso fosse stato cosi esatto con lui. Ma chi era davvero Giordano Bruno? Di sicuro, un uomo pieno di contraddizioni. Difensore dei più deboli? Misogino, riteneva che le donne fossero delle creature inferiori, cretine e ribrezzevoli (e tuttavia, domenicano e sacerdote, non rinunciava a prenderne piacere, in un numero notevolissimo, con e senza compenso). Filosofo della libertà? In un'opera (De Vinculis), Bruno descrive una serie di pratiche magiche, da lui messe in atto, che farebbero in modo di piegare le persone alla sua superiore volontà: «Ritmi e canti che racchiudono efficacia grandissima, vincoli magici che si realizzano con un sussurro segreto…» Ecco, l'intenzione di questo articolo è forn...