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Cinque inediti di Davide Colacrai

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Lessicografia della carne  (a tutte le donne che hanno conosciuto il malamore) Fiore di melograno/ fiore di casa mia/ gli ho dato la mia mano/ lui mi ha portato via/ fiore di margherita/ fiore di una bugia/ gli ho dato la mia vita/ è stata una pazzia   (1) La ricordo ancora, la notte che mi rubava gli occhi, grande come la mano che l’ha generata, tangibile come il dolore figlio, e senza stelle una notte che nessuna sillaba avrebbe potuto pesare nel suo trascendere ogni provenienza, già oltre a quello che stringiamo in fondo, o di lato, al cuore, e troppo vicina alla morte definita come un asintoto d’amore, un cirri di sangue, quasi una vena di traverso sul volto a mimosa di Dio, misurava i sogni solo se facevano male e quando. Pulsava il silenzio dove il mio nome era divenuto brina, tra le mani il legno del mio ventre ancora umido di liquido amniotico e contorni, si lasciava stringere come fosse la mia croce, con pudore e disperazione la lessicografia della carne in una lacrima. La ri

(Redazione) - Una nota di lettura alla silloge di Davide Rocco Colacrai "D come Davide" (Le mezzelane Casa Editrice, 2023) - di Sergio Daniele Donati

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Può la poesia divenire atto confessorio? Ancor meglio, può l'intenzione di un poeta essere quella di usare il verso per confessare sé stesso a sé stesso? In realtà la domanda ha una ben banale risposta, prima facie .  Ogni parola che sorga dalle nostre intime profondità ha un contenuto confessorio perché porta con sé tutti i detriti, le tracce e le radici del suo percorso di emersione, anche quando finge. Dico banale perché in questa risposta si omette di parlare del dato volontario, di una scelta confessoria e si evita di tracciare una cosa del tutto evidente: ogni confessione suppone la commissione, almeno simbolica, di un reato di qualcosa che viene percepito a lungo come da nascondere e poi emerge in tutta la sua potenza.  Al di là delle deviazioni e imprecisioni di linguaggio dei tempi moderni, ciò che percepiamo come bello di noi, non lo confessiamo mai.  Semmai ne parliamo.  Lo celiamo se siamo ritrosi, lo mostriamo se non lo siamo. Il bello non si confessa, si dice .  La co