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Due poeti allo specchio (Donato Nitti e Sergio Daniele Donati)

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Molti fiumi ho attraversato alla ricerca di prodigi ed incanti sussurrando inevitabili versi ogni volta meno sorpreso. Svanisce il tuo profilo come la memoria con l’ultimo testimone l’arcobaleno dopo la pioggia un sogno che nessuno sogna i riflessi sul mare dopo il tramonto. Molti fiumi ho attraversato o forse un solo fiume Molti libri ho letto, o forse un solo libro. Molti uomini sono stato. O forse un solo uomo. DONATO NITTI - INEDITO NOTA BIOBIBLOGRAFICA Donato Nitti , nasce, studia e vive a Firenze. Sagittario ascendente acquario, viaggia molto, soprattutto in Cina. Avvocato con una passione per il diritto dell’arte, un dottorato di ricerca, alcuni incarichi di insegnamento in università di Shanghai. Un amore per la filosofia esistenzialista ed uno per il buddismo giapponese, inizia a scrivere nel 2010, all’inizio soltanto per sé. La pandemia è un momento di riflessione, e nel tempo dilatato di quei momenti matura l’idea di pubblicare una raccolta di versi. Dall’incontro con Mariel

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 09 - una lettura "ebraica" della Silloge "Altri universi imprevisti" di Donato Nitti (Gazebo ed)

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di Sergio Daniele  Donati Uno dei piaceri più grandi della lettura consiste, a mio avviso, nel saper planare sulle parole senza lasciarsi condizionare, prima facie, da ciò che so, o fingo di sapere sull'autore. Parlo sopra di finzione perché la pseudo-conoscenza dell' altro da noi  è un materiale strano, poco plasmabile ed a volte può divenire un impedimento alla reale comprensione delle cose. D'altronde il riferimento anche biblico è chiaro. Prima del primo atto creativo, si legge in Genesi,  un vento divino planava sulla faccia delle acque.  Sono molteplici le interpretazioni, anche mistiche, di questo preambolo alla creazione ma a me piace pensare che, tra i milioni di spiegazioni possibili ci sia anche quella che riguarda la necessità della assenza di preconoscenza della cose.  Una sorta di planare lento e inconsapevole sulle cose, un abbandonarsi al loro profumo, così come il corpo e il movimento sopra e dentro di esse ce le fa percepire, è il necessario carburante del