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Estratto dalla raccolta poetica di Federica Bembo "Il mio gioco preferito" (Ensemble ed., 2023)

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  Siamo lietissimi di poter pubblicare - in estratto dalla raccolta poetica di Federica Bembo "Il mio gioco preferito" (Ensemble ed., 2023) - alcune composizioni che si caratterizzano per l'originalità, l'incisività e la padronanza lessicale e linguistica. La poeta è sicuramente, nonostante la giovane età, qui a presentarci una raccolta densa di maturità poetica e, pertanto, ne consigliamo a tutti la lettura attenta ed approfondita.  Per la Redazione de Le parole di Fedro il Caporedattore -  Sergio Daniele Donati ____ ESTRATTO DALL'OPERA Dipartita Dio è una metafora dell’uomo?  O l’uomo una metafora di dio?  Questa è la caduta di dio.  Ma se fossero vere entrambe?  Forse stiamo pensando troppo forte. Andato è l’uomo,  andato è dio.  La metafora rimane. 8/7/2019 Pensare Tra le nubi  mi aggiro persa.  Pesante  ma sottile è la mia casa fra le nebbie. 24/11/2021 Il viaggio del poeta Sai solo tu, poeta, dove la vita conduce.  Solo tu dipingi quel buio  che rischiara.

(Redazione) - Di poesia, di poeti, di Custodi Acque fossili abbracciano la pioggia (di Alfredo Rienzi) - una nota di lettura di Anna Rita Merico

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Acque fossili abbracciano la pioggia (1) Acque fossili abbracciano la pioggia benedicente e calma: falsa laguna collegata al mare da un sommerso canale dal tempo in cui vacillarono i regni di Edom, senza cadere. Pare una donna, dal volto coperto, che oscuramente fissa nel calmo specchio d’acqua uno spazio screpolato incolore del cielo occidentale in equilibrio in mezzo alle colonne della misericordia e del rigore la sta osservando il poeta, l’iniziato al mistero minimale immobile, scolpito come l’alfa e l’omega sul marmo funerario ne riconosce il profilo dei seni e il fiato fecondante i nudi piedi e bianchi, sotto la palude di fango e siero, il profumo d’issopo. Solleva l’orlo della lunga veste: la pelle è cifrata da fuoco e morsi di bestie d’ogni specie: non una traccia venga cancellata non una parola vada perduta. ______ NOTA DI LETTURA (di Anna Rita Merico) Contenere l’acqua appena dopo un diluvio arcano, un diluvio colmo di esiti di Creazione. Lattea acqua di umidi tremori. L’acqua

(Redazione) - Estratto da "Affreschi Strappati" di Giuseppe Settanni (Ensemble editore, 2022) con breve nota di Sergio Daniele Donati

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Siamo davvero lieti di poter pubblicare un estratto dalla silloge di Giuseppe Settanni "Affreschi strappati" (Ensemble. ed, 2022). Dice lo stesso autore a proposito della sua ultima fatica poetica:  " A ffreschi strappati  è una raccolta di pezzi di intonaco, dipinti su un muro crollato nel tempo e pazientemente rimessi insieme con l’illusione che si possa ricucire ogni divisione. Non c’è spazio per costruire di nuovo ciò che è stato distrutto una volta: solo il ricordo e l’immaginazione possono salvare dall’abbandono qualche particolare di ogni vissuto. E, in questo senso, gli  Affreschi strappati  trovano una briciola di eternità nel museo delle parole in cui tutti i figli di Prometeo hanno il diritto di entrare " . In effetti, pare evidente a chi vi scrive che i tratti del poeta siano a livello ritmico (siamo di fronte a una scrittura che ha un ottimo battente ) e di richiamo al sogno molto particolari.  La scrittura di Giuseppe Settanni è spesso positivamente

(Redazione) - Estratto da «La simmetria dei corpi» di Ilaria Giovinazzo (Ensemble ed., 2021)

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È un vero onore per Le parole di Fedro ospitare un estratto dalla silloge di Ilaria Giovinazzo «La simmetria dei corpi» (Ensemble ed., 2021). Ed è tanto più un onore per chi vi scrive potervi lasciare senza parole di commento a questa silloge con le promessa che seguirà a breve una sua approfondita nota di lettura sull'intera raccolta. A volte - anzi, andrebbe fatto sempre - bisognerebbe lasciare ai lettori lo stupore della fruizione; senza commento. Allo stesso tempo, poiché considero quella della poeta in esame una delle più interessanti sillogi degli ultimi tempi, so già che non potrò - né vorrò - nel prossimo futuro parlarne con compiutezza. Per ora un augurio di profonda lettura. Per la redazione Il caporedattore Sergio Daniele Donati ESTRATTO ____ Voglio che tu sia per me cielo, orizzonte di infinita grazia, sorriso luminoso dopo il calare  della sera, occhi pieni di luce, amata ridestata scintilla spersa L’attimo di puro silenzio prima della tempesta, il battito d’ali di far

(Redazione) - Un "accordo in bemolle minore" di lettura: su tre sillogi contemporanee (BIGNOZZI, COPPOLA E URSELLI)

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A cura del caporedattore Sergio Daniele Donati Partiamo da un simpatico false friend.  Una nota di lettura, anche prima che sia nota, è bene che sia portatrice di un suono solo. Ma uno spartito musicale non è composto di note soltanto. Ci sono anche gli accordi e spesso questi sono composti da tre note distinte.  L'armonia tra le tre note che compongo l'accordo ne creano l'unicità e identificabilità.  Forse per questo sono abituato, sin da piccolo, a leggere almeno tre libri contemporaneamente.  Mi piace tracciare linee e fili tra scritture diverse tra loro. Che poi queste linee di congiunzione siano immaginarie o meno, in fondo, poco conta. Anche le costellazioni sono linee immaginarie e tanto immaginate , prive di consistenza fisica tra le  stelle che le compongono che spesso non sono nemmeno appartenenti al medesimo sistema e si trovano distanti tra loro anni luce. Eppure l'uomo, attraverso quell'immaginario, ha orientato le sue navi per millenni.  L'ordine,

(Redazione) - Breve nota di lettura su alcune poesie di Emanuela Mannino

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La poesia di Emanuela Mannino è poesia della trasformazione (anelata a volte, raggiunta altre) attraverso la via della delicatezza. Il dire della poetessa non è mai acerbo, né tantomeno duro, nemmeno nella descrizione di moti di paura e pianto, quasi ad indicarci sempre all'interno dei movimenti dell'anima un percorso, una via possibile. I versi di Emanuela Mannino sono spesso brevi ma sempre legati, senza salti, con concatenazioni linguistiche e di significato sempre ricche per chi sa abbandonarsi prima al suono della parola che alla ricerca del significato veicolato.  Siamo di fronte a una brevità che disvela l'altro, il non detto, come solo la poesia densa di qualità sa fare.  Nelle poesie tratte dalla silloge " Eppure " (CONTROLUNA ED., 2022), che qui si propongono assieme a tre inediti di Emanuela Mannino, è evidente la capacità simbolica e di uso di elementi naturali per descrivere il sè profondo (in Paura ad esempio troviamo acque, sabbie, piogge che chiama

( Redazione ) - Piccola nota di lettura sulla silloge "Sintesi dalle radici” di Antonia Santopietro (Ensemble editore)

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Foto di Sergio Daniele Donati Non fatevi ingannare dal titolo di questa nota di lettura. La piccolezza è riferita ad un preciso sentire di chi scrive.  La silloge di Antonia Santopietro, Sintesi dalle Radici, Ensemble editore, meriterebbe un'edizione critica completa ed approfondita, considerati i suoi contenuti profondi e ricchi. Il primo approccio con la lettura di questa silloge pone il lettore di fronte ad una scelta di ritmo.  Sintesi dalle radici va affrontata con la lentezza della goccia, insistente e cadenzata, soffermandosi su ogni parola e pausa che l'autrice, con maestria rarissima, sa imporre all'incedere dei suoi versi.  Una volta accolto il giusto ritmo, al lettore si apre il mondo dell'ecologia della parola, della misura e del metro dell'influsso del naturale nel nostro essere umani (uomini e donne). E viceversa si percepisce come per l'autrice l'umano sia richiamo al naturale. Così ad esempio in Terra Donna leggiamo: Nullo il passo, è velo.

(Redazione) Specchi e labirinti - 04 - L'Orfeo senza Euridice di Davide Zizza

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  di Paola Deplano Orfeo è sciamano, dio smembrato, padre dei poeti, sposo inconsolabile e avventato, uomo che ama altri uomini, fondatore di culti misteriosi e misterici, testa senza corpo che tuttavia profetizza da una luoghi sconosciuti. Naturalmente non è mai esistito, ma esiste negli scritti di Virgilio , Ovidio , Rilke , D’Annunzio , Campana , Miłosz , Browning , Pavese , di tanti altri che non so - e di Davide Zizza . Era il 2012 – per la precisione l’8 marzo – quando Davide Zizza pubblicava sul litblog Poetarum Silva un articolo dal titolo Orfeo ed Euridice (O sulla moltiplicazione letteraria del mito) . Si tratta di un pezzo dal taglio comparatistico, in cui vengono affiancati tre autori: Ovidio, Browing e Pavese , che presentano sostanziali differenze d’interpretazione del momento cruciale per la vita di Orfeo, vale a dire l’attimo in cui Euridice è persa per sempre. In Ovidio, tradizionalmente, è il troppo amore del marito che lo fa voltare prima del tempo, facendogli perde