Dialoghi poetici coi Maestri - 55- Erez Biton
Quando ero un bimbo di luce tutti i colori vennero a bussare: “Apri, apri” dicevano alle mie pupille clementi, e gareggiavano per rifrangersi blu dentro il blu. Il sole del crepuscolo mi scorse suoi raggi come due trecce chiare di bambine che conducono una vacca con un vincastro. Nella città di Lod quando ero un bimbo di luce le cime mi sollecitavano: “Sali, Sali”, nell’abbraccio delle nostre vette. Tutti gli steccati erano più bassi di me basso Quando ero un bimbo di luce le distanze mi assorbivano nella rapidità di un altro tempo. (Erez Biton - Da Canti di cecità, Hakibbutz Hameuchad, 2013) Fui bimbo di penombra dimenticato da chi portava l'onere di spiegarmi il mondo e non vidi - no, non vidi nulla - finché un maestro non mi chiuse le palpebre e mi disse: "ora ascolta". Fui bimbo di penombra, e ancora adesso la notte immagino le danze dei colori sulla retina di mio figlio e mi manca la presa al polso di un maestro tenace che mi impedí la caduta finché