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Visualizzazione dei post con l'etichetta Fedro e le parole degli altri

In ricordo di Lorenzo Patàro

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  Foto di Sergio Daniele Donati Quando una voce si spegne lascia rivoli di ricordo. Quando una giovane voce non parla più restano i suoi suoni nelle tracce del tempo.  La Redazione de Le parole di Fedro si stringe nel ricordo di Lorenzo Patàro , troppo prematuramente scomparso perché se ne possa accettare l'assenza.  Il silenzio, forse solo il silenzio, può darci sostegno e creare nel dolore quella rete di parole di ricordo che sono benedizione per chi resta.  Un caro abbraccio da tutti noi alla famiglia e ai cari di Lorenzo, che non si sentano mai soli nel ricordo della sua magnifica presenza.  La Redazione de  Le parole di Fedro ______ Alcune poesie di  Lorenzo Patàro ______ Penso ai morti del paese a cui non pensa più nessuno. Gli ingrigiti fiori finti, i fiori secchi, il gelo che fa tana nelle tombe scoperchiate. Quanto resta. Cosa resta in una foto di tutto il mappamondo di un umano. Una scritta, una data, qualche oggetto. Cosa resta. Penso a tut...

(Redazione) - Estratto (con nota di lettura) dalla raccolta "Cucina Vigliacca - Ricette per rimanere in vita" (Affiori ed., 2024)

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  È sempre un piacere poter andare all'incontro di una poesia capace allo stesso tempo di farsi testimone di un'intrinseca sua ironia e, allo stesso tempo, di veicolare nella mente del lettore riflessioni e pensieri dal contenuto serio.  Ed è questa, in fondo, la funzione precipua dell'ironia applicata alla scrittura e, in particolare, alla poesia. Anni fa un maestro di pensiero mi chiese, per l'appunto quale fosse a mio avviso lo scopo di una battuta ironica. Di fronte al mio sorriso imbarazzato -  non avevo una risposta pronta a portata di mano - mi guardò e sorrise e poi aggiunse: "Poco importa se non hai risposte, la domanda ti aprirà varchi inimmaginati, soprattutto se saprai  cogliere il lato ironico in ogni cosa". Poi prese un pacco che aveva sul tavolo, ne strappo l'involucro di carta, ne guardò il contenuto e rise. Ecco cosa fa l'ironia: spezza, lacera, apre le coperture della vita ma solo per capire cosa c'è dentro, di lato, sopra, attorn...

Da "Midbar" (di Raffaela Fazio - Raffaelli Editore, 2019) - 08 - Teshuvà

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  TESHUVÀ (La nuova scelta di Giuda) Tratto da "Midbar" (di Raffaela Fazio - Raffaelli Editore, 2019) “ Allora Giuda gli si fece innanzi e disse […]: «[…] Abbiamo un padre vecchio   e un figlio ancora giovane natogli in vecchiaia, il fratello che aveva è morto ed egli è rimasto l’unico figlio di quella madre […]. Ora, lascia che il tuo servo rimanga al posto del giovinetto […] e il giovinetto torni lassù con i suoi fratelli! […]»” (Gn 44,18.20.33). Spogliammo, vendemmo il fratello più amato. Da allora il passato è sospeso: è l’eco dell’ultimo siclo che non tocca terra. Un tranello un cadere infinito. Ma il vuoto di un tempo esige il suo suono. Il potente reclama di noi l’innocente, il solo rimasto. Fratelli, fermate la fame del pozzo! Ch’io prenda il suo posto e risani lo squarcio. È il salto a ritroso, il ritorno in fondo alla cisterna il costo per uscire dal passato. Solo allora l’argento sfiora il suolo. Il futuro è calarsi nel buio una...

(Redazione) - Estratto dalla raccolta di Luigi Finucci "La prima notte al mondo" (Seri Editore, 2024) - con nota di lettura di Sergio Daniel Donati

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  Quando scrittura e simbolo incontrano i territori del silenzio e della diluizione dei significanti è necessario un grande sforzo sia per il poeta che per il suo lettore per mantenere schiena dritta e orecchio teso  all'ascolto di ciò che si esprime spesso con sussurri appena accennati. Occorre poi avere tra le proprie mani (qui parlo del poeta) un pennino fine (o un extra-fine) capace di dire nel sottile tutto ciò che nel fiume in piena dell'esistente sfugge.  Quando, in altre parole, all'onda del flusso di parole che necessariamente attraversa il poeta viene applicato il setaccio, quasi sacro, dalle maglie strettissime, di un discernimento antico, si è in presenza di una poesia che aspira all'altezza, alla verticalizzazione e al ritorno, con diversa coscienza nel Regno del Silenzio. Appare a chi vi scrive che questo sia senza dubbio il senso profondo del versificare di Luigi Finucci , come emerge nelle stupenda raccolta La prima notte al mondo (Seri Ed., 2024) opera ...

Lettera aperta ad Alfredo Rienzi (a proposito di "Custodi ed invasori" - Arcipelago Itaca, 2024)

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  Caro Alfredo, ti avevo promesso una nota di lettura alla tua magnifica opera " Custodi ed invasori " (Arcipelago Itaca, 2024) e tradirò la mia parola, senza tradire la Parola. Perdonami, ma mi è impossibile farlo, e questo perchè, se c'è una porta che la tua scrittura in questa raccolta apre, è quella  – per me eterna e sacra, lo sai – del dialogo .  E allora preferisco, anzi, non posso che dare forma a questo mio dire di lettera aperta, perchè non voglio perdermi, come troppo spesso mi avviene, nella dissezione dei versi, nell'attribuzione di etichette che, certo, aiuterebbero chi ancora non ti ha letto, ma, in fondo, allontanerebbero me, che ti scrivo, dalla preziosità della tua scrittura.  Quindi mi copro il capo, come, in memoria dei miei avi, mi capita di fare quando cerco concentrazione e verità, e ti scrivo, ascoltando L'arte della fuga di J. S. Bach e fingendo che tu sia qui, davanti a me col tuo libro a bere del buon vino.  Poco importa se altri ci l...

Tre poesie estratte dall'opera di Annamaria Ferramosca "Luoghi sospesi" (Puntoacapo ed.) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  È un vero piacere per noi poter pubblicare, in estratto dell'opera di Annamaria Ferramosca  "Luoghi sospesi"   (Puntoacapo ed.), tre poesie a nostro avviso centrali nell'opera. Quest'ultima, che viene definita dalla stessa poeta, con evidente richiamo al registro teatral-muisicale (e musicalità è sostantivo essenziale alla sua comprensione) come  un recitativo in cinque stanze, rappresenta a nostro parere un punto di arrivo maturo e pieno in una scrittura di pensiero e riflessione della quale si sente sempre più il bisogno nella contemporanea produzione poetica.  Il gioco tra una evidente tenuta linguistica e l'apparato di pensiero che la sostiene , appare del tutto pieno e dinamico e   tale da saper creare nel lettore una sorta di effetto di svelamento dell'intera poetica di Annamaria Ferramosca.  Siamo dunque di fronte a una raccolta capace non solo di donare al lettore ogni piacere connesso a una parola che si dipana con la lentezza pon...

A proposito di una poesia inedita di Mara Venuto - nota di lettura di Lucilla Trapazzo

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  Mara Venuto Lucilla Trapazzo, M.A. (Zurigo, Svizzera) È stato implume il sogno. Dal palazzo di fronte fra l'assalto dei giochi e il mangiare, non guardavamo la finestra dove una donna è volata scoprendo di non pesare più (Mara Venuto) _____ Questa poesia inedita di Mara Venuto, che affronta con precisione e delicatezza il dramma del suicidio, arriva al lettore in maniera diretta, senza filtri, con lucidità disarmante, e lo fa con delicatezza inquieta, incastonando l'immagine della donna che scopre “di non pesare più” come tragica epifania. L'aggettivo "implume" che apre il testo evoca un sogno fragile, silenzioso e incompiuto, spogliato di ogni possibilità di volo. E così, mentre “i giochi e il mangiare” tracciano il profilo sonoro di una quotidianità inconsapevole, lo sguardo resta distante: rumorosa allegoria di un'umanità distratta, sospesa in un vuoto esistenziale e metafisico al contempo. La finestra non guardata diventa così perimetro di cecità collet...

A proposito della raccolta di Alida Airaghi " Tre libri" (Il Convivio ed., 2025) - Nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Esce per  Il Convivio ed. la raccolta di Alida Airaghi Tre libri che contiene al suo interno alcune ormai introvabili raccolte della poeta.  Mi riferisco a  Litania periferica  (2000),  Un diverso lontano  (2003) e  Frontiere del tempo  (2006). La lettura di quest'opera, che ho avuto l'onore di ricevere in anteprima, è stata per me un'esperienza di ricordo e memoria molto forte, ché nello scorrere i versi ho ritrovato ogni piacere dell'immersione in una scrittura che considero di alto livello poetico sia per tracce di significanti che per stili, timbri e sonorità.  Entrare dentro un'opera è spesso una fatica produttiva, uno sforzo che rende necessario per il lettore una sorta di abbandono del sé.  Con Alida Airaghi questa sensazione di fatica e costruzione di campo idoneo all'accoglienza delle parole altrui non si è manifestato affatto e mi sono trovato immerso in medias res immediatamente: un effetto dunque di...

Estratto dalla raccolta di Francesca Romana Rotella “Un rossetto e un taccuino” (Ensemble ed., 2023) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Pubblichiamo oggi con piacere un estratto dalla raccolta di esordio della poeta  Francesca Romana Rotella “ Un rossetto e un taccuino ”  (Ensemble ed., 2023).  Artista poliedrica e completa,  Francesca Romana Rotella   ci colpisce con dei tratti decisamente delicati con profumi leggermente nostalgici con cui la sua parola nel cuore del lettore si posa e sfiora temi come  il ricordo, la memoria, il lampo di una felicità improvvisa e inaspettata. Da un punto di vista metrico sembra che la poeta sappia ben alternare versi dalla lunghezza e tenuta decisa ad altri più serrati, molto incisivi e pieni; e questo senza perdere mai tensione e vibrazione.  Tutto è in queste poesie un richiamo ad un vissuto d'esperienza che, tuttavia, la poeta sa tradurre, in gesto di osservazione fragile e delicato, mai distaccato – anche quando si sofferma su un pensiero d'apprendimento. Una poesia, dunque, riflessiva e pacata ma allo stesso tempo capace di toccare corde p...