Dieci poesie inedite di Francesco D'Angiò
__________________ L'equilibrio degli scarti Se fossi il tuo ventre in attesa, aspetterei la piegatura delle primule prima di attraversare il deserto, e c'è stato un tempo dove le madri alla ruota, facevano la preghiera con i piedi bagnati nel sangue rotto, ora però la vista si è affievolita e di notte cerca forza nei pezzi di ferro poggiati sul cuscino, e non farci caso se ti sei già perso tra queste parole, a volte la notte più lunga passa come il viaggio da fermo con il posto davanti al finestrino. Pensa, c'è chi ha visto la ruggine ballare con il ferro più esperto, e noi al di fuori nel silenzio viviamo l'equilibrio degli scarti. Oggi non scriverò nulla e non dovrai riconoscermi. __________________ Ad Alda e le altre La coerenza della sua assenza è nell'indole dei giardini dei vecchi manicomi, ben curati a trattenere nei tre gradini finali l'odore di candeggina senza sangue, ed è la stessa che trovi nei corpi forgiati con i teli di lino che restano affissi