Otto poesie inedite di Francesco Papallo - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati
Ci sono scritture il cui ritmo è un richiamo al «limine», al confine tra territori limitrofi in cui si può percepire la graduale manifestazione della coscienza. Sono le scritture del dormiveglia, dell'aurora e del tramonto; quelle in cui si manifesta la possibilità che i due poli del dire poetico (suono/timbro/ritmo e significato), invece che creare una tensione emotiva nel lettore, si fondono, quasi a volerci indicare la non sufficienza di un approccio sistematico alla lettura poetica. Sono quelli versi che richiamano al tutto dinamico che investe chi sa lasciarsi trasportare da un flusso dai molteplici formanti, senza esserne travolto e, allo stesso tempo, senza resistere alla corrente. È questo sicuramente il caso degli inediti di Francesco Papallo che abbiamo l'onore di potervi presentare oggi. Poesie quelle del poeta che paiono scritte in assenza di tempo o, meglio, sapendo contemplare la compresenza di passato, presente e futuro in ogni istante. Leggerle è un viag