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(Redazione) - Parola eretica - 06 - Una dimensione etica nella poesia contemporanea Alcune note sulle opere recenti di La Mantia, Pianzola, Borgia, Pacini.

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  di Gabriela Fantato Qual è oggi il ruolo della poesia in questo momento storico complesso, dove i singoli sono immersi in una realtà globalizzata e tecnologica, frantumata e senza valori, disorientata?   Esiste una  postura etica  nei poeti contemporanei?  Faccio alcune considerazioni preliminari. Spesso nel parlare comune non si distinguono chiaramente  etica  e  morale  che, di fatto, hanno due significati attigui e, in parte, simili ma anche differenti: i valori, le regole comuni e condivise dalla collettività costituiscono la  morale  che definisce, quindi, che cos'è il bene e il male  per un gruppo umano , ecco perché spesso al concetto di morale è collegato un significato abbastanza tradizionalista, dove i valori sono legati alla consuetudine condivisa all'interno di una società. A queste regole condivise l'individuo, il poeta, dunque, può decidere di aderire o meno, in base al proprio carattere, alle proprie scelte individuali e ai propri ideali, di fatto, chi non

(Redazione) - Parola eretica - 05 - "Realismo intensivo", la poesia di Gianfranco Isetta

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  di Gabriela Fantato Ho il mento rivolto all’insù seguiranno gli occhi che si levano sempre come appigli posticci appoggiati sul viso e, per vincere il vuoto, stupiti da un barlume di luci accese, indizi per rintracciare un barco. L’arcobaleno forse La poesia nasce dall’immaginazione? Oppure dai ricordi, dalle esperienze di vita, dal contatto con la realtà? Difficile dirlo, probabilmente in ogni testo si intrecciano questi elementi, ma personalmente ritengo che dall’esperienza, quindi, dall’incontro che ha anche scontro con il mondo scaturisca la migliore poesia, nutrita da una forte capacità intuitiva e rielaborativa, come nel caso di Gianfranco Isetta, come si vede in tutto il suo lavoro poetico, ma in particolare nell’ultimo libro, L’acerbo dei ricordi (La Vita Felice, 2023) che è un’ opera che riconferma come la parola poetica di questo autore scaturisca dall’ intreccio tra i dati forniti dai sensi, l’intuizione improvvisa e il lavorìo di costruzione per dare forma alla parola.

(Redazione) - Parola Eretica - 04 - “Angelus Novus” (La violenza della Storia nella poesia di Raffaele Floris)

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  di Gabriela Fantato Walter Benjamin : un grande pensatore, il filosofo che meglio di tutti incarna la modernità, i suoi lati oscuri, le problematiche ad essa connessa e le sue tensioni. Anche la sua formazione, il suo pensiero politico sono fuori dalle mode del tempo: Benjamin era un pensatore “ eretico ”. Critico della società dei consumi, non risparmiò attacchi duri al potere sovietico, al quale non si allineò mai del tutto, seppure di scuola marxista, praticò un marxismo riletto attraverso suggestioni ebraiche. Persino il suo modo di scrivere era sui generis, di fatto i suoi saggi sono a frammenti, come intuizioni emerse dal flusso cogente del logos e, in questo, lontani da ogni tentativo sistematico di trattazione esauriente, il che lo colloca fuori da determinati ambiti del pensiero filosofico. Benjamin è vicino alla poesia in questo suo procedere per intuizioni e immagini. Per riflettere sul rapporto tra la   storia e la poesia ,   dunque, partirò da una nota intuizione del gr

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Giusi Busceti con Gabriela Fantato

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In questo testo con Giusi Busceti ciò che mi ha colpito di più è stata la dimensione di malinconia e  nostalgia che lo attraversa, sottolineata anche dai colori (bianco, nero e grigio), tutte sfumature della malinconia . Anche la presenza dell'infanzia, con i giardini dei giochi e l’uso dei diminutivi (i sassolini , i cavallini ) evocati dal testo. Per questo, la sua poesia mi ha suscitato un testo che racconta di un sogno, dove mia madre, che non poteva di fatto accompagnarmi nei giardini a giocare (lei non poteva camminare), era invece era vicino a me. Solo nel sogno, quell’unione di me, bambina che gioco e di mia madre che mi vede correre, si era realizzata. (Gabriela Fantato) Bianco e nero Quando si insinua in inverno primavera tra i capelli tirati dal cerchietto ai giardinetti è bionda la malinconia stretta al gelato da passeggio, sguardi cerchiati dalla montatura scura l’insenatura colma della madre Mi guarda    lo stupore ha le pupille sgranate, i sassolini troppo aguzzi pre

(Redazione) - Parola Eretica - 03 - Giampiero Neri, una voce magistrale

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  di Gabriela Fantato Da quali nemici si difende la rivestita di spine? è tenace la memoria delle piante non abbassa la guardia. Se torneranno le specie allora avverse le troveranno pronte ad aspettarle. ( Armi e mestieri , Lo Specchio Mondadori, 2004) Un anno fa, nella notte del 15 Febbraio 2023, ci ha lasciato Giampiero Neri, aveva 95 anni, era nato a Erba il 7 Aprile del 1927: una figura magistrale per la poesia italiana e non solo. In un’intervista fatta dal poeta e amico Silvio Aman, ora pubblicata nella raccolta antologica di interviste La biblioteca delle voci - Interviste 25 poeti italiani , a cura di Luigi Cannillo e mia (Joker edizioni, 2006), Giampiero sottolinea il suo interesse per la Storia Naturale, anche perché da ragazzo aveva letto l’ opera omnia di Jean-Henry Fabre ed altri naturalisti del ‘700, ricavandone un grande interesse per il comportamento animale, tanto che in seguito completò il Liceo Scientifico e poi si iscrisse alla Facoltà di Scienze Naturali dell’Unive