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"Giudaica" e le sue traduzioni

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    GIUDAICA   DI SERGIO DANIELE DONATI Ho visto un dio anziano scendere lento le scale del condominio e raccogliere dal corrimano polveri di sogno. Un canto di luce nella zoppia dei passi, e tracce siderali in quel sorriso sdentato e introverso. Ho visto un dio anziano scendere lento per le scale, ho pianto lacrime di petrolio e urlato al cielo lo strappo del risveglio. Il re nano posa la cetra, il suo salmo si fa muto, e restano sassi senza valore apparente sulle lapidi della mia gente.   TRADUZIONE IN SICILIANO (LINGUAGLOSSESE) DI GABRIELLA GRASSO (NDR: si ringrazia vivamente anche la mamma della traduttrice, la sig.ra Maria,  vera e propria memoria storica,  per l'apporto donato al testo in siciliano) Visti un diu vecchiu ca scinneva lentu i scali di na casa di tanti e cugghieva d'o puntiddamanu pruulazzu di 'nsonnu. Na canzuna di lustru 'ndo zuppiari di passi, e signali di stiddi 'nda du risu senza denti e 'nchiusu. Visti un diu vecchiu ca scinneva lentu i

Nota a margine di una poesia tratta da "Il generale inverno" (Il Convivio editore, 2021) di Gabriella Grasso - di Sergio Daniele Donati

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  La poeta dice nella sua magnifica poesia Fame di vita ["Il generale inverno" (Il Convivio editore, 2021)] Agguantarla raggiungerla a una passo e restare al di qua scricchiolante il terreno franoso incognito tradimento E invece agguantarla balzare raggiungerla spuria con lo scatto dei nervi afferrare il suo strascico iridescente quasi inutile come coda di una cometa o corda lanciata nel buio di una grotta a molti segreta Mi aggrapperò a questa fame di vita lascerò che mi faccia da guida che apra un valico chiaro un indizio di cordata smarrita Nei tre anni passati dall'uscita di questa splendida raccolta ho tenuto per me riflessioni su questo testo che tornavano, come onde, di lontano, pensieri che si situavano tra una filosofica presa di posizione, solo parzialmente antagonista al testo e un'ammirazione smisurata per ciò che appare essere, molto prima che un bellissimo testo poetico, un assunto etico di grande importanza.  Perché, forse inconsciamente, tutto questo n

(Redazione) - Lettera aperta a Gabriella Grasso in occasione dell'uscita della sua raccolta "Sciott" (Puntoacapo ed., 2024) di Sergio Daniele Donati

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  Sapevo, Gabriella, della mia incapacità - quasi un impossibilia  - di scrivere una nota di lettura classica alla tua raccolta Sciott ( Puntoacapo ed ., 2024), ancora prima di averla tra le mani. Perchè conosco i tuoi tratti, i timbri della tua voce poetica e i suoi ritmi, che così tanto spesso mi zittiscono e annullano la mia capacità di pormi al di fuori, o sopra, o a lato del testo. Nei tuoi testi c'è solo un luogo, ove io possa sostare: dentro. Leggerti, lo sai, per me è percorrere assieme a te le tue vie, soffermarmi nelle tue piazze, in quello Sciott che io immagino tondo ed accogliente storie di vita, dal calore tipicamente mediterraneo. E significa per me magari sedersi su un muretto a secco di quella stessa piazza, assaporare un gelato e trovar risposte. Così ad esempio mi è successo leggendo la tua Il poeta, forse, ché già su quell'avverbio in cui credo tanto, su quell'eppure sospeso possiamo stendere i panni di una domanda antica e persistente su cosa sia  poes

Due poeti allo specchio (Gabriella Grasso e Sergio Daniele Donati - sul vento)

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A buriedda (la brezza) A un dio che respirava quieto dietro le pareti delle case alito che smuoveva piano capelli e moscerini dalla fronte nelle ore calde, a un tratto, in strada o nel recinto bacato della piazza e che più volte ci ha cullato e ci ha gettato dalla cuna a un Dio che aveva tanti nomi e altrettanti clamori per le vie abbiamo dedicato un nembo di pensiero senza voce senza formule terse con una forma di gemma che sentivamo spuntare dentro il petto e in qualche modo profumava l’aria di Gabriella Grasso (dalla raccolta inedita Sciott ) Ruach   (1)                         A mio figlio Gabriel Esiste un vento, un vento divino; plana lento sugli abissi prima d'ogni parola. Non cedo alla tentazione di dargli nome. Esiste un vento, un soffio divino, prima e sopra e dentro ogni cosa. Non cedo alla tentazione di cercarlo nella notte. Esiste un vento, un aliseo divino, che rende brace l'ossidiana delle mie pupille, quando mi guardi (e io ti guardo) e il tempo s

(Redazione) - Sei poesie di Gabriella Grasso con breve nota di lettura

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Cortocircuito Lo senti l’archetipo in questo alito di tempo all’incrocio di ogni mondo Lo tocchi con mani bambine nel caldo di questa materia che docile assume molteplici forme e colori colonne volute festoni di templi votati all’Immenso gradoni di eterni teatri per vivere con i tuoi pari il ciclico corso dei venti e smorfie beffarde di uomini ormai mascheroni fermati per sempre su questi portali Lo avverti nell’aria, nell’oleandro che macchia e rallegra ogni canto di questa tua strada in salita Lo ascolti nel canto del”chiù” e nelle voci degli uomini che dalla fiera ti chiamano ti invitano a entrare in quella caotica tela per fonderti con gli altri fili e reinterpretare con loro la tua prima forma Tratto da Quale confine , edizioni Kolibris, 2019 Ultimo tabù Sai, da quando mi manchi io non parlo più con nessuno e nessuno mi parla Sì, ci si scambia messaggi per gestire la vita e tenere ordinati i cassetti mai aperti O per dare un segnale di pubblica voce a chi non lo ha chiesto Ma gli