Due poeti allo specchio (Giorgia Mastropasqua e Sergio Daniele Donati)
di Sergio Daniele Donati Da quelle terre proviene il mio grido. Dall'immnesità del pulviscolo giallo l'inerzia della sentinella e la lama in un fodero blu, di pelle di biscia. Nella stasi la legge del mutamento, la poiana in cielo e la serpe per terra; resto immobile a contare del deserto i respiri. La voce che fosti allora è tornata oggi in sogno. Non domandare, nemmeno in quel regno, perdono. Io sono figlio di sale, guardia dell'abisso. Guardo e non mi è ormai concesso il rimpianto. Posa la mano sulla roccia piuttosto ed ascolta quanto laceri lo sterno la voce di un bambino che muto muore. di Giorgia Mastropasqua A te vorrei svelare il poco che ho capito rasenta raramente le conquiste del senso condiviso, è il cristallo di un';anima, mi dico. Nella notte che avvampa il mattino ha inizio l'ultima stagione. Hai visto quel fastello di voci mormorare nel lucore dell'onda? Hai letto il sentiero nascosto nella rovina carsica di sabbie infinite? Noi tracciamo