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"Un palpitio lontano e costante" - tre poesie inedite di Gisella Canzian con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

      Se c'è una cosa, a parer mio, che assimila la scrittura poetica al vivere o, se vogliamo prendere il percorso dell'astrazione, alla Vita, intesa come fenomeno più grande delle nostre stesse esistenze, è che il loro ritmo interno, il loro palpitio, se vogliamo rifarci all'archetipo del cuore, a volte si percepisce netto, altre volte pare esser un suono indistinto e costante, retrostante l'udito di chi legge (e vive). La vitalità delle immagini poetiche, così come quelle di un paesaggio colto da un treno, è sempre un Altrove, certo, ma un Altrove Prossimo e non talmente distante da non farci udire i suoi mugugni, così come i suoi canti. Queste riflessioni di poco peso, eppure per me importanti, mi sono giunte leggendo queste tre poesie inedite di Gisella Canzian , figlia di una terra, il Veneto, che queste riflessioni conosce sin troppo bene.  Sono poesie, come vedrete leggendole, allo stesso tempo potenti, in un certo senso disarticolanti, ma sempre rispettose dell