(Redazione) - Sulla raccolta "D'argilla e neve" di Maria Pina Ciancio (Giuliano Ladolfi Editore, 2023) - nota di Sergio Daniele Donati
Corpo e natura: due archetipi tanto cari alla poesia di ogni tempo, due domini che comunicano con fertili risultati da sempre nella scrittura poetica. Nella raccolta di Maria Pina Ciancio " D'argilla e neve " (Giuliano Ladolfi Editore, 2023 ) si sente vibrare intensamente questa relazione in cui il corpo assume sia le vesti di strumento di percezione della natura, sia perimetro e quasi confine che segna la distanza tra l'umano e il naturale. Argilla e neve sono peraltro due elementi che richiamano in maniera indiretta, ma patente, il rapporto dell'Autrice con la scrittura. Argilla è ciò che l'uomo sa plasmare, ciò a cui la poeta sa dar forma e senso e significato. Neve è ciò che della parola è destinato a diluirsi, lasciando brevi tracce liquide, destinate all'evanescenza. E questo è qualcosa che chi scrive poesia in profondità non ignora: una relazione sempre stretta tra la natura sfuggente della parola e la nostra pulsione creativa. È questo un