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Corrispondenze (due poete allo specchio) - di Irene Sabetta e Maria Benedetta Cerro

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_________ La finestra di Sandro di Irene Sabetta In-finite quattro volte mai estirpate le erbacce invadono la stanza da piccola cantavo filastrocche alla finestra mia nonna giocava all’uncinetto la distilleria distillava goccia a goccia il fluido trascorrere dell’infanzia di-stilla e canta di-stilla e piangi di-stilla e cresci di-stilla e cuci una tenda nuova di zecca una tenda fatta di stracci la matassa in gomitolo dipana _________ La trifora di casa di Maria Benedetta Cerro Quattro volte bendata        non vuole accecarsi. Trifora rovente     tre arsi occhi all’indietro rivolti. La grata alta dell’infanzia        quattro figli in un letto        quattro alterne malattie. Due madri. L’una dalla foto     tirava i corti lenzuoli l’altra lavava e cantava         cantava e lavava         cantava e Impazziva. La pialla lisciava le vene dell’abete del rovere del mogano del pioppo. La grand-mère dondolava e imitava la morte.   Noi la vita. Con l’arco / la lotta / le biglie     corda / bambo

(Redazione) - "Il passaggio alla diluizione" - a proposito della Raccolta "Errore Cronologico" (il Convivio ed., 2023) di Irene Sabetta - nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Esiste un luogo - e un tempo - in cui la parola poetica si diluisce, o quasi evapora, per lasciare un segno di presenza tenue, una sorta di ricordo, una traccia evanescente, ma allo stesso tempo persistente nella mente del lettore.  Sono queste delle scritture rare che sanno bilanciare con la perizia dell'orafo artigiano, o del farmacista esperto, i loro ingredienti costitutivi senza mai ignorare che ciò che guarisce nella giusta dose, può altresì avvelenare se presente in eccesso. La preziosità sta nel saper dire il nulla di ciò che eccede e il tutto di ciò che è essenza.  L'effetto finale, per chi con loro viene in contatto, è quello di una delicatezza avvolgente, di un rispetto profondo per la parola e per il lettore, di un'etica della scrittura che è allo stesso tempo metro di misura e limite al dicibile.  Tutto questo ho trovato presente nella splendida raccolta " Errore Cronologico " (il Convivio ed., 2023), di Irene Sabetta. La poeta ci dona una scrittura