(Redazione) - Voci dall'Umanesimo-Rinascimento - 02 - Il "pregio" di Isabella Morra
di Gianni Antonio Palumbo “ Degno il sepolcro, se fu vil la cuna, / vo procacciando con le Muse amate / et spero ritrovar qualche pietate / malgrado de la cieca aspra importuna, // et, col favor de le sacrate Dive, / se non col corpo, almen con l’alma sciolta / essere in pregio a più felice rive ”. Sono versi della poetessa Isabella Morra , figura di spicco di un fenomeno letterario, il petrarchismo, che nel Cinquecento vide, sulla scia dell’esempio di Vittoria Colonna, il dispiegarsi di interessanti esperienze di scrittura delle donne (Gaspara Stampa, Veronica Gambara, Laura Terracini, Veronica Franco, Chiara Matraini e altre). Pur nella varietà delle estrinsecazioni che lo connotarono, il petrarchismo (nell’affermazione del quale un ruolo fondamentale fu rivestito da Pietro Bembo) prevedeva una modellizzazione sui Rerum vulgarium fragmenta declinata lungo un duplice versante. Da un lato, si riscontrava la tendenza all’ imitatio stili , che consiste nella ripresa di vocaboli, stil