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(Redazione) - Voci dall'Umanesimo-Rinascimento - 02 - Il "pregio" di Isabella Morra

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  di Gianni Antonio Palumbo “ Degno il sepolcro, se fu vil la cuna, / vo procacciando con le Muse amate / et spero ritrovar qualche pietate / malgrado de la cieca aspra importuna, // et, col favor de le sacrate Dive, / se non col corpo, almen con l’alma sciolta / essere in pregio a più felice rive ”. Sono versi della poetessa Isabella Morra , figura di spicco di un fenomeno letterario, il petrarchismo, che nel Cinquecento vide, sulla scia dell’esempio di Vittoria Colonna, il dispiegarsi di interessanti esperienze di scrittura delle donne (Gaspara Stampa, Veronica Gambara, Laura Terracini, Veronica Franco, Chiara Matraini e altre). Pur nella varietà delle estrinsecazioni che lo connotarono, il petrarchismo (nell’affermazione del quale un ruolo fondamentale fu rivestito da Pietro Bembo) prevedeva una modellizzazione sui Rerum vulgarium fragmenta declinata lungo un duplice versante. Da un lato, si riscontrava la tendenza all’ imitatio stili , che consiste nella ripresa di vocaboli, stil

La radice (Silloge dedicata a Isabella Morra di Emanuela Sica)

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  La silloge che qui si pubblica, dedicata alla figura di Isabella Morra è apparsa nella Antologia Rosso VDG-O, curata dalla stessa autrice, Emanuela Sica. Tale antologia raccoglie gli scritti di ottanta autrici tra cui Dacia Maraini. La prima parte del libro è di mano di Emanuela Sica, mentre nella seconda sono raccolte poesie, racconti, saggi delle altre autrici. I   Nei passi notturni dei timidi sogni, rubati dalle mani della paura io corro libera dai pesi del giorno. Come il petalo di una violetta, il mio piè si muove leggero e non affonda. Nel respiro si abbraccia alle amorevoli stelle, sarte di storie incantate che mi sottraggono al dolor che m’affligge persecutore. Mareggiano negli occhi gemme perlescenti stupore liquefatto nel sentiero della quiete lacrime filosofali e melodia di inerpicati sospiri. Mi inebriano le assopite guance, le rosee carezze del primo sole eppure avviluppata al desiderato dormiveglia prego che Morfeo mi doni altro smarrimento e soave letizia. Nei suoi l