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Echi di Fedro - Seconda fase - 05 - Giovanni Laera e Lara Pagani

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  Foto di pubblico dominio di  Patrick Tomasso  trovata sul sito  Unsplash Da un’idea di Sergio Daniele Donati, accolta da tutta la redazione, è nato circa un anno fa il progetto  Echi di Fedro . I lettori affezionati del blog sanno quale importanza abbiano in questo spazio temi quali: l’Altro, l’ascolto e lo scambio di pensiero e la natura sempre dialogica della scrittura poetica. Ascolto e scambio, poi, sono elementi fondamentali per la creazione di un dialogo, in particolare di un dialogo poetico in cui diverse voci prendono vita con fertili risultati. Si è deciso di quando creare un vero e proprio spazio laboratoriale e sperimentale di dialogo dal titolo “ Echi di Fedro ”. Inizialmente ogni redattrice/redattore ha proposto all’intera redazione di produrre un dialogo con un poeta scelto dal proponente ma approvato dall’intera redazione. In seguito, in una prima fase, ogni redattrice/redattore ha contattato la voce poetica del panorama contemporaneo perché int...

"Giudaica" e le sue traduzioni

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    GIUDAICA   DI SERGIO DANIELE DONATI Ho visto un dio anziano scendere lento le scale del condominio e raccogliere dal corrimano polveri di sogno. Un canto di luce nella zoppia dei passi, e tracce siderali in quel sorriso sdentato e introverso. Ho visto un dio anziano scendere lento per le scale, ho pianto lacrime di petrolio e urlato al cielo lo strappo del risveglio. Il re nano posa la cetra, il suo salmo si fa muto, e restano sassi senza valore apparente sulle lapidi della mia gente.   TRADUZIONE IN SICILIANO (LINGUAGLOSSESE) DI GABRIELLA GRASSO (NDR: si ringrazia vivamente anche la mamma della traduttrice, la sig.ra Maria,  vera e propria memoria storica,  per l'apporto donato al testo in siciliano) Visti un diu vecchiu ca scinneva lentu i scali di na casa di tanti e cugghieva d'o puntiddamanu pruulazzu di 'nsonnu. Na canzuna di lustru 'ndo zuppiari di passi, e signali di stiddi 'nda du risu senza denti e 'nchiusu. Visti un diu vecchiu ca scinneva len...

Tre poesie di Lara Pagani nella traduzione del poeta Davide Zizza

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  Das ist schon Schnee von gestern, so weiß war er nicht sowieso von Anfang an. Jetzt fahre ich allein denn ich weiß dass ich nie mehr darauf rutschen kann — die Sonne scheint wieder seit letzter Nacht. Poesia di Lara Pagani - 2023 ___ Neve di ieri È già di ieri questa neve; così bianca non lo era comunque fin dall’inizio. Da sola in auto, la guida si rinfranca: mai più scivolarci sopra il buon esercizio – da ieri sera splende un Sole propizio. Traduzione dal tedesco di Davide Zizza - 2023 _______ Wie lange kann man warten? Das weiß keiner noch, oder vielleicht doch: das weiß ich! Man wartet ein Leben lang, solange man warten kann auf die eine Frage, die Sinn macht: « Wie geht es dir, bist du glücklich  auf dieser verdammten Erde?  Wenn nicht, hab' bitte keine Angst! Ich bin bei dir, werde  bei dir sein, in aller Ewigkeit! » Poesia di Lara Pagani - 2023 ___ Aspettare sì, ma quanto tempo? Nessuno tutt’ora lo sa, o forse sì – di certo io lo so! Per una vita intera res...

(Redazione) - Inediti di Lara Pagani (a cura e con note introduttive di Paola Deplano)

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Ecco la scrittura, la poesia di Lara Pagani: semplice, senza essere piatta; complessa, senza essere astrusa; originale, senza la ricerca dell’effetto a tutti i costi; femminile, senza perdere di vista ciò che accomuna gli esseri umani. (Paola Deplano) ______ Réglisse Al mondo esistono diverse maniere di mangiare le dolci rotelle nere, di quelle alla chimica liquirizia: c'è chi le addenta, chi le spezza, chi le allunga a non finire più. C'è poi chi le divora in fretta, per correre con la mano giù a cercare quella dopo (se è rimasta), e il piacere dell'istante se lo guasta frugando al fondo del sacchetto. Poi ci sei tu, che di tutto il resto del mondo non hai nulla: e mentre seduti fissiamo il vuoto la srotoli come un tappeto scuro sulla lingua, calmo e assorto. In attesa della fine imminente ti guardo e mi frulla contorto un solo pensiero per la testa: siamo entrambi strani, la tua perizia è non celarlo, pensarlo normale. Voce del verbo Fammi sirena prega...