(Redazione) - Estratto dalla silloge "Le stanze vuote" di Luisa Trimarchi (Controluna editore, 2022)
Che cosa sia il vuoto è forse cosa che molti di noi pensano di aver compreso. Ma, poiché ogni comprensione passa dalla parola e ogni parola crea un pieno , forse di quella falsa comprensione dovremmo rivedere i confini. Può una stanza essere vuota? Come può esserci confine, perimetro, tetto e soffitto al vuoto ? Parlare del vuoto è portatore di paradosso tanto quanto parlare del Silenzio, eppure - c'è sempre un eppure da valutare quando si parla di poesia - esiste un discorso attorno al poetare che non contempli i suoi apparenti opposti (Vuoto, Silenzio)? Luisa Trimarchi , poeta per chi vi scrive di enorme interesse ed eccellenza, nella sua silloge " Le stanze vuote " (Controluna editore, 2022) ci aiuta a percorrere questo paradosso creativo che tutti noi viviamo, non solo in poesia, ma nell'arco della nostra intera esistenza. Il vuoto che si fa parola - la parola che si fa vuoto. La poeta sembra incidere nel vuoto (è forse questa la funzione dell'uso dei tratt...