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(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 32 - Diverse declinazioni della sera (Giovanni Pascoli e il profeta Elia)

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  di Sergio Daniele Donati  Cosa è mai la sera se non la descrizione di un limite, di un crinale, di un passaggio tra mondi? E quale linguaggio che non sia poetico  - e dunque legato all'idea dell'evanescenza dei significanti - è capace di meglio descrivere questo sentiero stretto. Giovanni Pascoli ne la sua celeberrima La mia sera ( Canti di Castelvecchio , 1903 )   ci conduce per mano nel regno delle transizioni  e lo fa con un richiamo ad una sonorità che contrasta con l'imago et lux del giorno.  Il giorno fu pieno di lampi; ma ora verranno le stelle, le tacite stelle. Nei campi c’è un breve gre gre di ranelle. Le tremule foglie dei pioppi trascorre una gioia leggiera. Nel giorno, che lampi! che scoppi! Che pace, la sera! Si devono aprire le stelle nel cielo sì tenero e vivo. Là, presso le allegre ranelle, singhiozza monotono un rivo. Di tutto quel cupo tumulto, di tutta quell’aspra bufera, non resta che un dolce singulto nell’umida sera. È, quella infinita tempesta, f

In breve (riconoscenza)

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  Solo bagliori e bisbigli prima del sonno che mi conduce al Tuo silenzio. ____ Video lettura di Lorenzo Pieri _____ Testo - inedito 2024 -   e foto   di Sergio Daniele Donati  

La tua scelta (notturna)

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Foto di Noelle Oswald Hai scelto come protesta l'ala bianca dei gabbiani, l'urlo sgraziato che cela l'argentina tua bellezza e bisbigli solitari ____ Testo — inedito 2024 — di Sergio Daniele Donati Video lettura di Lorenzo Pieri

Distici profani

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Lo sguardo assente sulla luce che svapora    per tornare poi là,    resina sulla corteccia, albero straniero nel campo della parola. "Distici profani"  letto da Lorenzo Pieri _____ Foto e testo - inedito 2024 - di Sergio Daniele Donati 

La domanda al Minotauro

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  Foto di Noelle Oswald Incontrai il Minotauro allora,  tra fuliggini di pensiero e stralci di memoria. Senza via di fuga  nei tranelli della compassione incontrai allora il Minotauro. In assenza di timore allora incontrai il Minotauro. E posava triste sulle mie ali il suo sguardo bovino, incapace di un verbo scarlatto di liberazione. Incontrai allora il Minotauro e con gesto della mano  gli chiesi  il perchè della Luna. Un muggito di solitudine frantumò i mattoni del labirinto. Fu allora libero, il Minotauro, di bestemmiare, contro un cielo tiranno,  il suo ultimo respiro. _____ Video lettura di Lorenzo Pieri ______ Testo - inedito 2024 -  di Sergio Daniele Donati