Poesie inedite di Matteo Rusconi - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati
«La poesia è funzione del pensiero», si dice. Ed è sicuramente una verità assoluta. «La poesia è frutto del corpo», si dice. Ed anche questa è statuizione dai forti odori di verità. E in fondo, in questo apparente paradosso tra due frasi dai significati tra loro distanti si cela la chiave di lettura di tanta poesia, specie se contemporanea. Viviamo come binomi, come poli opposti ciò che invece manifesta la sua funzione di piolo a cui attaccare la fune che ci dona la sicurezza nel procedere. Pensiero e corpo sono necessità della scrittura (di ogni scrittura) e il falso mito dell'origine unica ci devia. Ma la corda, il fil di lino sottile che il lettore percorre, è composto spesso esso stesso di dicotomie armonizzate dalla penna dell'autore. Nel caso delle poesie inedite di Matteo Rusconi che oggi presentiamo ci pare di poter dire con certezza che esiste un binomio centrale i cui poli hanno nome ironia e serietà delle immagini evocate. Quello di Matteo Rusconi è un dire m