Due poeti allo specchio (Mirjana Zarifović e Sergio Daniele Donati)
Qui, sui lauri, vedi il miracolo staccarsi dall’addio, nessun altro azzurro che conti la rosa, a gloria d’oblio, indugiando, alle dita un vetro, una libellula mette – consola, sovverte, in altra tintura, dissi, ardesse – così vive in noi l’enigma, rispose alto, che Michele è il Re del mondo, il primo grido di Dio all’imbrunire, le sette lucerne… predisse di restare. E batte, batte l’ala e non sgretola, scurissimo pianto di vetro la lacrima, tu la metti sulle labbra come un soffio che si ama se esiste, se non esiste ugualmente torna l’anima, lievissima contea che vela e frangia aurea vidi camminare poco fa, poco fa mi venne incontro tra le vigne, fosca di giade e mia, cento angeli di morte, disse, cento angeli d’amore. E veglia, sul mondo intero veglia un canto, di bocca in bocca pollini di zafferano e tutto un decoro lungo, per lungo il fianco impollinando, questo è il suo nome, agli stigmi lo sussurra come tu reggevi un madrigale alto, per quella seta che taglia il mondo, che tardo,