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(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 11 - Sugli epigrammi di Salvatore Quasimodo

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di  Sergio Daniele Donati La scrittura epigrammatica, originariamente tipica del poetare funerario o legato a particolari eventi di spiccata importanza sociale, è una delle forme più antiche di poesia.  Veri e propri epigrammi si trovano ad esempio nei cinque libri che compongono il Pentateuco, a ben vedere.  Ovviamente in questo caso è un lavoro delicato e non facile saperli estrarre dal contesto generale della narrazione. Sono epigrammi celati, per così dire, nel testo stesso, non in composizioni isolate. L'epigramma secondo alcune definizioni si caratterizza per essere un breve componimento diretto a fissare, per lo più in modo ironico o satirico, l'interpretazione personale di un fatto, sì da indurre il lettore alla riflessione o al riso. Certo la brevità del testo è elemento necessario ma non sufficiente (esistono altre scritture che si caratterizzano per la loro concisione: haiku, certa poesia ermetica, scrittura aforistica). La parte finale della definizione appare poi i