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Visualizzazione dei post con l'etichetta Nun

Il quarto Alef-Bet - 16 Samech/Ayin

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Il sapiente guarda a fondo in basso, e indietro lontano mentre avanza condotto da una mano bambina appoggiata alle stelle _____ Foto e testo  - inedito - 2023  di Sergio Daniele Donati

Il quarto Alef-Bet - 15 Nun/Samech

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Trovai allora appoggio e stabilità nel controllo della caduta L'unico rimpianto fu che per potermi dire nuovo   persi contatto con l'antichità che nutre ogni voce bambina. Testo - inedito 2023 - e foto di Sergio Daniele Donati

Il quarto Alef-Bet - 13-14 Lamed/Mem e Mem/Nun

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C'è da spiegare che il piccolo - il cero e il cerino - illuminano di speranza il cammino più dei falò della Storia, e da evitare viscose esondazioni di scorie e detriti per condurre la nostra parte  bambina a comprendere il suo stesso ruolo nella trasmissione del Sacro. La parola che si corica al nostro fianco  e si fa memoria della nostra umanità apre la via al Giusto - apre la via del Giusto - e spalanca la porta al calzolaio che salva la speranza nell'Uomo prima di tornare senza sforzo alle sue tomaie e suole. Foto e testo - inedito 2023 - di Sergio Daniele Donati ©

Fenice

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Non credere che ciò che cede e si cela e diviene evanescente si dissolva nelle terre dell'oblio. Fenice eterna, cerca  una nuova forma per risorgere. E se provi poi,  ammirato dalla sua trasformazione, ad accarezzargli le piume l'ustione sul tuo palmo sia testimonianza di quando hai cessato di credere nelle sue potenzialità. Oggi mi manca una voce, una sola, eppure mille. Le cerco tra le mie lettere e tace non solo la Alef, come è solita fare dalla notte dei tempi, ma anche la Tzade, canterina. Ha paura che il suo messaggio di giustizia oggi non sia adatto per un uomo con le ossa rotte. Si corica al mio fianco, come sempre, la Nun e mi canta una nenia antica e di miele; una nenia, la sua, di sole tre parole: Tu sei l'Uomo. Sergio Daniele Donati - inedito 2022 Foto di Noelle Oszwald

Nun

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  Senza merito, né onta ciò che cade risale se sa trattenere tra le mani, prima che si sbuccino, polveri di significato. Là su quella pietra levigata ho battuto il capo e rossi sono ora i licheni  che dimorano nelle sue crepe. Si corica al mio fianco una lettera antica: NUN e mi ricorda di dimenticare  la ragione della mia risalita. 

Nun (in tre versi)

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  Non costringerò in tre versi l'odore di mirto  dei tuoi lenimenti e il suono d'argento  delle tue nenie di consolazione

Nun

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Adam è perso, eradicato  Adam è diviso e spezzato  Norah, coricata al suo  fianco, si fa lanterna  per reni e stomaco e cuore  e suona per lui  la sua arpa d'argento  su polvere e sangue e fiele  e gli sussurra: alzati  e lo chiama Uomo