(Redazione) - Parola Eretica - 01 - Patrizia Cavalli, una poesia che scortica l’Io
di Gabriela Fantato voci di poesia che non omaggino il cinismo, lo scetticismo e l’individualismo; voci fuori dal coro, voci lontane da una poesia come “diarietto intimo” e privato, lontane anche dai giochi linguistici, parodici … e fini a sé stessi; voci capaci di tentare una visione etica e darne testimonianza. di Gabriela Fantato Un piccolo preambolo generale è necessario, vista la ricerca sui generis di Patrizia Cavalli. Tutta la tradizione della poesia italiana proviene dal modello di Petrarca, che si è imposto nella lirica fino al 900; un modello centrato sull’Io lirico che “confessa” in versi il proprio sentire e si interroga sui suoi stati d’animo e sulla sua posizione nel mondo. Da Petrarca, quindi, discende la nostra lirica e da questa tradizione scaturisce anche una lingua in poesia di “monolinguismo”, uno stile medio e musicale che l’autore mantiene per tutte le poesie, così come fece nel suo Canzoniere lo stesso Petrarca, creando una unità formale e di grande pre