Venerdì sera (di Patrizia Pieri)
Foto di Sergio Daniele Donati Racconto pubblicato su concessione dell'autrice Patrizia Pieri La conosceva da soli tre mesi, ma una cosa così grande nella sua vita non era mai accaduta. Sin dal primo incontro l’aveva subito “sentita” dentro di sé in modo profondo, e, se è vero che non aveva mai faticato troppo per ottenere un incontro con quante desiderava conoscere, con lei aveva impiegato tre mesi prima di combinare realmente un appuntamento. Tra gli impegni prenotati con notevole anticipo, le scadenze da rispettare, i messaggi urgenti e imprevisti in segreteria telefonica, lei aveva sempre rimandato, ma poi, a parte l’attesa, era stato un susseguirsi d’incontri fino alla sera fatidica in cui avevano trascorso la notte insieme. No, una donna così non aveva avuto neanche il tempo d’immaginarsela, c’era qualcosa in lei d' inspiegabile, qualcosa sì d’indefinibile ma così forte che non riusciva a togliersela dalla testa. È vero: pensava sempre a lei, soprattutto dopo quella notte.