Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Quando gli alberi erano miei fratelli

(Redazione) - Specchi e labirinti - 33 - Su “Quando gli alberi erano miei fratelli" di Guglielmo Aprile (Tabula Fati, 2024)

Immagine
di Paola Deplano Prediligo i libri di poesia che gravitano attorno ad un solo argomento, poiché indiziano una progettualità poetica che non sempre le sillogi multiformi hanno. Queste ultime, in tanti casi, sembrano seguire un estro momentaneo e disordinato del loro autore e lasciano il lettore a chiedersi perché dovrebbe continuare a leggere tutto ciò. I libri di liriche monotematiche, al contrario, sono giocoforza più ponderati, distillati da un adeguato tempo di scavo interiore e sono maggiormente soggetti alla limatura espressiva, da sempre ottima amica dell’ottima poesia. Ecco, Quando gli alberi erano miei fratelli , di Gugliemo Aprile (Tabula Fati, 2024) appartiene a questa seconda categoria. Il tema centrale è ovvio, sin dal titolo: una passeggiata nelle multiformi potenzialità del canto poetico applicato a figure arboree. In questo, Aprile non è l’unico, ma è in ottima compagnia. Di primo acchito mi viene in mente uno dei più grandi poeti italiani viventi, Umberto Piersanti, da ...